Annunciazione e i Sette Santi di Filippo Lippi

L'Annunciazione, non discostandosi dalla tradizionale disposizione delle figure, presenta la Vergine dentro un piccolo atrio, dove s'intravedono le umili e tranquille stanze di lei. Dal lato opposto, nel giardino, l'angelo che a lei s'inclina, tenendo nella sinistra il giglio e benedicendo con la destra.
Non è facile descrivere i pregi dell'opera squisita, ove tutto è curato con amore, dagli eleganti e finissimi contorni delle figure ai minimi accessori, dall'architettura ai fiorellini del prato; dove il colorito gaio e vivace delle vesti anima le figure dando alla tavola un'intonazione simpatica, senza nulla togliere, anzi aggiungendo nuove attrattive al devoto sentimento della scena.
La Vergine, seduta, protende il corpo e s'inchina, portando la destra al seno e tenendo sulle ginocchia il libro aperto. Ella s'inchina, abbassando il biondo capo, l'angelo; e nei volti di entrambi è un non so che d'ingenuo e d'umano che attrae più di quei tipi convenzionali di cui si erano troppo compiaciuti i pittori del periodo precedente. E la bellissima scena è sapientemente adattata dal pittore alla linea curva della lunetta, con cui armonizzano alla perfezione le due gentili figure nel loro vicendevole inchino.

L'Annunciazione, databile al 1450-1453 circa e conservato nella National Gallery di Londra.

Nei Sette Santi, San Giovanni Battista sta in atto di predicare seduto sopra un lungo marmo intarsiato a vari colori, avendo ai lati i santi Cosimo e Damiano, Sant'Antonio e San Pietro martire, San Lorenzo e San Francesco, estatici e devoti. Grandiosa nella sua semplicità, la scena ha un carattere cosi intimo che pare quasi informata da uno spirito moderno.
Quei Santi riuniti artisticamente su quel lungo marmo, in un parco, li diresti dotti umanisti o accademici disputanti nei giardini di Antonio degli Alberti o nei chiostri di Santo Spirito o degli Angeli. Ben distinti i tipi dei sette uomini: le teste modellate tutte accuratamente; i nimbi dorati spiccano sul verde scuro degli alberi, e le vesti — evidentemente studiate dal vero — presentano armoniosa intonazione di colori, ricca varietà di toni.
L'effetto è accresciuto dalle ornate decorazioni e dai fregi finissimi di cui son ricche le vesti, dalla delicatezza onde sono disseminate le solite lettere orientali nei lembi di esse, dalla cura nel rendere i panneggiamenti e ogni minimo particolare.
 

I Sette Santi, databile al 1450-1453 circa e conservato nella National Gallery di Londra.
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