Manierismo è una corrente artistica che ha avuto origine in Italia nel XVI secolo. Il termine “maniera” è presente già nella letteratura artistica quattrocentesca ed era sostanzialmente sinonimo di stile. Secondo Giorgio Vasari, i manieristi erano quegli artisti che dipingevano imitando i grandi artisti come Michelangelo e Raffaello.
Il Manierismo è caratterizzato da una serie di elementi stilistici distintivi:
- Virtuosismo: la bravura eccezionale di rifare le opere per esercitarsi ad allenare la mano.
- Contraddizione della regola: gli spazi grandi si contrapponevano a figure piccole, scene affollate, vuote, asimmetria.
- Colori contrastanti: lividi, aspri, chiaroscurati, poco sfumati.
Gli artisti manieristi si rifacevano ai grandi del Rinascimento per cercare il significato, come avevano affrontato le varie polemiche. Sicuramente un elemento che caratterizza il manierismo è la trasgressione delle regole.
Due tra i maggiori esponenti del manierismo toscano sono Rosso Fiorentino e Pontormo. Questi due artisti trattano entrambi il soggetto della Deposizione della Croce. Nella Deposizione della Croce di Pontormo notiamo una scena affollata e tutte le figure in primo piano sembrano uscire dallo spazio.
Nel XVIII secolo, il termine Manierismo venne utilizzato in modo sprezzante per indicare quegli artisti che, invece di imitare la natura, presero a imitare la “maniera” dei grandi artisti del Rinascimento maturo. Nel XIX secolo, il termine servì a definire, in modo sprezzante, l’arte italiana fra il Rinascimento e il Barocco.
Nel XX secolo, si iniziò a guardare al “manierismo” sotto un’altra luce, evidenziando le componenti anticlassiche di tale movimento, la loro eleganza superiore alla “Natura” e la loro straordinaria modernità. Questa modernità era intesa come emancipazione dai coercitivi canoni classici che anticipava nello spirito le avanguardie del XX secolo.
La corrente si intenderà poi conclusa con il Concilio di Trento del 1563. In questa occasione fu chiesto agli artisti di raffigurare nelle opere soggetti semplici e di facile comprensione, esattamente il contrario di quanto i manieristi realizzavano.
Oggi, con il progredire degli studi, si è arrivati a posizioni più distaccate e la definizione di “manierismo” è divenuta sempre più problematica, rendendosi ormai insufficiente a raggruppare sotto un’unica sigla fenomeni disparati.
Il Concilio di Trento del 1563 segnò la fine del movimento, richiedendo rappresentazioni più semplici.
Il re d'armi, accompagnato da due araldi, riceve dal suo signore la spada che deve presentare al personaggio, che vuole sfidare.
Il "Pas d'armes" era un torneo medievale di cavalieri, come descritto da Froissart, con cavalli, armature e sfide coraggiose.
Una piccola lapide narra di un'incredibile resurrezione.