Birro del Trecento
La corte del Podestà di Firenze aveva una composizione ben definita nel corso dei secoli. Essa comprendeva due assessori per le cause civili, un giudice criminale, quattro notari, otto paggi e un ufficiale accompagnato da venticinque birri. Questi ultimi avevano un ruolo particolare durante le grandi cerimonie, portando cappello e spada davanti al Podestà. Questi emblemi di onore furono concessi a Firenze in una data significativa, la vigilia di Natale del 1434, dal pontefice Eugenio IV, durante il suo passaggio nella città.
Durante il periodo della Repubblica di Firenze, l'ufficio dei birri aveva un compito simile a quello che ancora oggi possiamo osservare in Toscana. Durante le ore notturne, questi birri erano incaricati di sorvegliare affinché fossero rispettati i regolamenti di polizia e fosse mantenuto l'ordine pubblico. Spesso vengono citati nei racconti dei Novellisti dell'epoca con il nome di "Famiglia". Il loro abbigliamento seguiva le usanze del ceto popolare dell'epoca, e questa figura assume un particolare interesse quando si studiano gli abiti di questa classe di cittadini.
Ho notato, osservando numerose miniature dei secoli XIV e XV, che i contadini, i pastori e le persone comuni indossavano abiti molto simili a quelli di questo birro, che ho riprodotto da un dipinto che decorava la copertina di un antico registro della Biccherna a Siena. Il birro indossa un berretto scarlatto, un mantello azzurrognolo bordato di nero, abiti neri sotto il mantello, calzoni rossi e stivaletti neri. La lanterna che porta con sé è di colore giallo. Sotto questa figura, per evitare ogni dubbio sul suo ruolo, era scritta la parola "Famiglio".
Non sono Sepùlveda, e non ho la “Moleskine” di Bruce Chatwin, ma ci provo lo stesso.
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