L'ultimo dei medici
Giangastone, il terzogenito di Cosimo III, non ebbe un'educazione orientata alla gestione del pubblico. I suoi anni giovanili trascorsero nell'isolato giardino del cavaliere a Boboli, dove ricevette un'istruzione erudita ed eclettica, lontano dagli affetti familiari. Cosimo III, suo padre, lo vinse in matrimonio ad Anna Maria Francesca di Lauenburg, nobile vedova del nord Europa, e a malincuore Giangastone dovette lasciare la sua terra per raggiungerla nelle desolate terre della Boemia. L'ambiente ostile e il carattere teutonico di Anna Maria misero alla prova il gentile e sensibile animo dell'ultimo discendente della casata Medici. Per scacciare la tristezza, Giangastone iniziò a frequentare la vita mondana di Praga, cedendo al gioco d'azzardo e all'alcol. La morte prima del fratello Ferdinando nel 1713 e poi del padre nel 1723 chiamarono Giangastone al difficile compito di governare il governo dello Stato toscano.
Nonostante le sue fragilità personali e la latente depressione, l'ultimo granduca Medici dimostrò di essere un sovrano di valore. Nel corso del suo regno, la pena di morte non fu mai applicata, riflettendo la sua mentalità aperta e sensibile. Inoltre, attuò una politica laica che limitò i privilegi della Chiesa. Nel 1737, l'anno della sua morte, ordinò la traslazione delle spoglie di Galileo Galilei nella Basilica di Santa Croce. Galilei, precedentemente confinato nella cappella Medici o del Noviziato all'esterno della chiesa a causa delle accuse del Sant'Uffizio, fu onorato da Giangastone con questo gesto, dimostrando l'alto valore delle sue idee.
Gian Gastone de' Medici, di Franz Ferdinand Richter (1737)
Un personaggio del Seicento scomparso e dimenticato.
Ultima discendente dei Medici era anche una collezionista d'arte, preservò il patrimonio fiorentino con il "Patto di Famiglia".
Architetto del XIX secolo, plasmò Firenze con maestria, dal neoclassico al neogotico, lasciando un'eredità di bellezza e innovazione.
Un viaggio attraverso l'arte e la vita di un maestro che ha plasmato la materia con passione, lasciando un'eredità al mondo intero.