Francesco Alighieri, fratellastro di Dante, era il figlio di Alighiero di Bellincione e Lapa di Chiarissimo Cialuffi. La sua storia, che va dal 1297 al 1352, ci offre una panoramica interessante sulla sua vita e le sue attività.
Nel 1297, Francesco diventò maggiorenne, il che gli permise di gestire affari finanziari insieme a suo fratello Dante. Negli anni successivi, gran parte dei documenti riguardava principalmente il suo lavoro come prestatore di denaro, acquirente di terreni e proprietà, e come mediatore in alcune dispute. La sua attività era principalmente concentrata a Firenze, ma nel 1304 ricevette anche una concessione di prestito ad Arezzo. Tuttavia, nel 1305, i loro beni furono menzionati come appartenenti ai ribelli, suggerendo un suo coinvolgimento o almeno le prime conseguenze dell'esilio di Dante.
La situazione cambiò nel 1309, quando Francesco divenne testimone in un atto legale a Ripoli. Questo suggerisce che probabilmente l'esilio di Dante fu revocato nel 1306 o nel 1308, permettendogli di stabilirsi a Ripoli, dove trascorreva molto del suo tempo, abbandonando così la casa di famiglia che era in rovina a causa della condanna di Dante. La sua scarsa partecipazione agli affari politici facilitò il suo ritorno a Firenze.
Nel 1317, il nome di sua moglie, Piera di Donato Brunacci, appare per la prima volta in un documento legale. Con Piera, Francesco ebbe tre figli: Durante, Ionia (che sposò Lupo di Riccomanno del Pannocchia) e Martinella (che sposò ser Gregorio di ser Francesco). Piera morì il 16 maggio 1341, e Goccio di Lippo dei Lupicini fu designato come suo erede testamentario.
I beni di Alighiero di Bellincione rimasero di proprietà condivisa tra i figli, Dante e Francesco, e questa condivisione continuò con gli eredi del poeta, Pietro e Iacopo. Solo nel 1332 fu effettuata la divisione dell'eredità, assegnando ad Alighieri le proprietà rurali e il diritto di liquidare un vecchio debito. Nel 1342, a Firenze, Alighieri agì sia per sé che per tutti gli Alighieri, promettendo la pace a Pietro di Daddoccio de' Sacchetti e a suo figlio Uguccione, ponendo fine al conflitto tra le due famiglie scaturito dall'omicidio di Geri di Bello di Alighiero Alighieri, ucciso da un Sacchetti.
Altre informazioni su Francesco si trovano in un altro documento fiorentino, datato tra il 25 marzo 1351 e il 24 marzo 1352. Nel settembre 1353, Martinella è citata come figlia di Francesco, ormai defunto. La sua morte avvenne tra marzo 1352 e settembre 1353.
Le immagini di Francesco sono di fantasia.
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