La meridiana sul Ponte Vecchio di Firenze, uno dei simboli storici della città, risale alla ricostruzione del ponte dopo l'alluvione del 1333.
Questa meridiana, un antico strumento per misurare il tempo, è situata sul tetto di una delle botteghe del ponte ed è sostenuta da un pilastrino in marmo bianco. Essa è orientata verso sud e, in modo curioso, è decorata con una piccola scultura raffigurante una lucertola. La lucertola, che può sembrare un elemento decorativo insolito, ha in realtà una funzione simbolica: la sua presenza indica l'orientamento corretto della meridiana verso il sole, in modo che l'ombra proiettata dallo stilo possa indicare l'ora sulle colonnine della coppa di marmo che costituisce il quadrante della meridiana. Questo strumento serviva a segnare le ore canoniche, cioè i momenti dedicati alle preghiere nella giornata, dal mattutino fino al vespro.
La meridiana è accompagnata da una lapide, quasi sparita, che ricorda la ricostruzione del ponte: "Nel trentatre dopo il milletrecento, il ponte cadde per diluvio d'acque; poi dodici anni, come al Comun piacque, rifatto fu con questo adornamento." Questo testo ci riporta alla memoria il disastro naturale che colpì Firenze e la volontà della città di rinascere dalle sue ceneri.
Questa antica meridiana non solo ci parla del passato della città, ma con la sua piccola lucertola ci offre un esempio di come la scienza e l'arte si intrecciavano per creare oggetti di uso quotidiano che erano al contempo funzionali e simbolici.
Gli "esseri" prendono alcuni suoi fiori e fotografano la donna. Un caso ancora inspiegabile.
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Questa antica tradizione è scomparsa e ne abbiamo anche perso il ricordo.
Sono formazioni geologiche nel Valdarno Superiore, ammirate da Leonardo da Vinci. Nonostante la loro bellezza, rimangono sconosciute a molti.