Galileo scopre il telescopio

Maggio 1609: Galileo scopre il telescopio.
Galileo Galilei è noto per i suoi numerosi contributi alla scienza e per la persecuzione subita dall'Inquisizione. Tra le sue scoperte più memorabili vi è l'adattamento di uno strumento innovativo, il telescopio, con il quale osservò la Luna, scoprì quattro satelliti di Giove, risolse nebulose in stelle e osservò le fasi di Venere. Questo portò a una rivoluzione cosmologica che, con il supporto di altri astronomi, sostituì il modello aristotelico con il sistema copernicano. Gli storici concordano sul fatto che il telescopio sia stato inventato nei Paesi Bassi, con due richieste di brevetto nell'ottobre del 1608. Un terzo inventore sviluppò un telescopio nello stesso periodo e tentò di venderlo alla Fiera di Francoforte. Questi primi progetti utilizzavano una lente convessa e una concava in un tubo, in grado di ingrandire gli oggetti di due o tre volte. La notizia dell'invenzione si diffuse rapidamente in tutta Europa, e nell'aprile del 1609 si potevano acquistare cannocchiali a tre potenze nei negozi di ottica di Parigi; entro quattro mesi, erano disponibili anche in Italia.
Nel maggio del 1609, Galileo venne a conoscenza di questo nuovo strumento e ne costruì rapidamente una propria versione a tre potenze durante l'estate, migliorando poi il design. Presentò un telescopio a otto potenze al Senato veneziano in agosto e fu ricompensato con un raddoppio del suo stipendio e la cattedra a vita all'Università di Padova. Entro la fine di ottobre, aveva completato un telescopio a venti potenze e lo puntò verso il cielo per osservare i corpi celesti. Galileo utilizzò inizialmente lo strumento per una serie di osservazioni della Luna, completate alla fine del 1609, quando Giove era in opposizione e più vicino alla Terra, e quindi l'oggetto più luminoso nel cielo serale, a parte la Luna stessa. Dopo aver fatto le necessarie regolazioni, iniziò a osservare il pianeta, notando il 7 gennaio 1610 che Giove sembrava avere tre stelle fisse vicine. Intrigato, tornò al pianeta la sera successiva, aspettandosi che il pianeta in moto retrogrado si fosse spostato da est a ovest, lasciando le tre piccole stelle dietro. Invece, Giove sembrava essersi spostato a est, un'anomalia interessante.
Confuso dal comportamento del pianeta, Galileo tornò ripetutamente alla formazione, osservando diversi dettagli chiave. Primo, le piccole stelle non lasciavano mai Giove, ma sembravano essere trasportate con il pianeta. Secondo, mentre venivano trasportate, cambiavano posizione l'una rispetto all'altra e rispetto a Giove. Infine, c'erano quattro di queste piccole stelle. Entro il 15 gennaio, concluse che gli oggetti non erano stelle fisse, ma corpi planetari che ruotavano attorno a Giove. Il pianeta aveva quattro lune, un forte sostegno per la teoria copernicana. Pubblicò questa rivoluzionaria osservazione nel suo libro, Sidereus Nuncius, apparso a Venezia a metà marzo 1610, garantendosi fama e assicurandosi un posto nella storia della scienza.
Dopo la pubblicazione del suo libro, lo scienzato continuò a fare osservazioni di oggetti celesti. Nel luglio 1610, notò per la prima volta le strane apparenze di Saturno, che a volte sembrava essere ovale, a volte due corpi laterali, e altre volte solitario e perfettamente sferico, un altro enigma sconcertante. A dicembre, fu in grado di verificare le osservazioni di altri astronomi secondo cui Venere ha fasi simili a quelle della Luna, fornendo ulteriore prova che Venere orbita attorno al Sole, in conformità con il sistema copernicano. Il telescopio, nato come prodotto di artigiani e non come invenzione scientifica, occupa comunque un posto importante nella storia come prototipo degli strumenti scientifici moderni. Le osservazioni fatte da Galileo e dai suoi colleghi rivelarono fenomeni fino ad allora inaspettati nei cieli e ebbero un profondo impatto sulla controversia del XVII secolo tra seguaci dell'astronomia geocentrica tradizionale e quelli che favorivano il sistema eliocentrico di Copernico.

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