La scultura rappresenta Apollo, il giovane dio della musica e del canto, ed è attualmente esposta nel II Corridoio della Galleria degli Uffizi. Questa statua, realizzata da una bottega romana nel II secolo d.C., è una copia del famoso Apollo Sauroktonos (uccisore della lucertola), originariamente scolpito da Prassitele intorno al 350 a.C. Tuttavia, nel corso dei secoli, la scultura ha subito numerosi restauri e modifiche.
Quando l’opera arrivò alla Galleria degli Uffizi nel 1565, si trovava in condizioni estremamente frammentarie, il che richiese estesi interventi di integrazione. La testa, le gambe, le braccia e la lira su cui Apollo si appoggia sono frutto di restauri cinquecenteschi, eseguiti da Giovanni Battista Caccini, uno scultore e restauratore fiorentino che completò la scultura secondo i gusti estetici dell'epoca. L’unico elemento originale è costituito dal tronco e dalle cosce della figura. La lira, parzialmente coperta da un mantello elegantemente scolpito, poggia su un tripode decorato con un grifone in rilievo, anch'esso realizzato con marmi colorati acquistati appositamente per il restauro.
Durante un recente intervento di restauro sono stati rimossi i depositi di polvere che coprivano la scultura e sono state consolidate le vecchie stuccature, che erano ormai disgregate, specialmente sulle dita della mano destra, sul torso e sui glutei. È stato inoltre ricostruito l’indice della mano destra e un tassello mancante della lira, basandosi su antiche fotografie dell’opera. Grazie a questo restauro, la scultura ha riacquistato la sua leggibilità estetica, permettendo di ammirare nuovamente l'eleganza delle sue forme.
Bibliografia
- Lanzi, L., Storia delle Arti del Disegno Presso gli Antichi, Firenze, Tipografia Magheri, 1809.
- Mattusch, C. C., Classical Bronzes: The Art and Craft of Greek and Roman Statuary, Ithaca, Cornell University Press, 1996.
- Stewart, A., Greek Sculpture: An Exploration, New Haven, Yale University Press, 1990.
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