La Natività della Vergine

La Natività della Vergine di Pietro Lorenzetti.
L'opera illustra l'episodio della nascita di Maria, tratto dalla tradizione cattolica e narrato nel Protovangelo di Giacomo (5,2):
"Si compirono intanto i mesi di lei. Nel nono mese Anna partorì e domandò alla levatrice: 'Che cosa ho partorito?'. Questa rispose: 'Una bambina'. 'In questo giorno', disse Anna, 'è stata magnificata l'anima mia', e pose la bambina a giacere. Quando furono compiuti i giorni, Anna si purificò, diede poi il seno alla bambina e le impose il nome Maria."

Il dipinto a tempera è conservato nel Museo dell'Opera del Duomo di Siena, databile tra il 1335 e il 1342. L'opera è un trittico straordinariamente innovativo per il suo tempo, trattando la superficie pittorica come un'unica scena continua. Questo approccio crea un effetto di narrazione fluida e integrata, con un'ambientazione interna che imita le architetture gotiche.

- Pannello Sinistro:
Rappresenta Sant'Anna a letto dopo il parto, assistita da alcune donne. Le architetture gotiche nella parte superiore suggeriscono un ambiente domestico sacro.
In primo piano, figure femminili si dedicano alle cure della madre e della neonata, rappresentando un momento di intimità familiare.
Pannello Centrale:
- Al centro della scena si trova la Vergine neonata, Maria, appena nata e lavata da due levatrici. Il dettaglio delle mani che lavano il bambino è particolarmente realistico.
La struttura architettonica a volta sopra la scena centrale ricalca la forma del trittico, collegando visivamente i tre pannelli.
- Pannello Destro:
Mostra altre donne che portano doni e si preparano per l'accoglienza della neonata. La figura che tiene una coppa e l'altra che porta un cesto di frutta simboleggiano l'abbondanza e la benedizione.
In secondo piano, si può intravedere un ambiente continuativo con la stanza centrale, mantenendo la coerenza narrativa.

Lorenzetti adotta un approccio innovativo per il suo tempo, eliminando la rigida separazione dei pannelli del trittico tradizionale. Le colonne dipinte che dividono i pannelli non interrompono la scena, ma piuttosto contribuiscono alla continuità spaziale. Questo metodo di narrazione continua è un precursore delle tecniche prospettiche che sarebbero state sviluppate nel Rinascimento.
Pietro Lorenzetti è uno dei principali esponenti della scuola senese del Trecento, noto per la sua capacità di combinare realismo e spiritualità. "La Natività della Vergine" riflette la devozione mariana e la centralità del culto della Vergine nella tradizione cattolica. La rappresentazione dettagliata delle figure e l'uso della prospettiva architettonica dimostrano l'abilità tecnica di Lorenzetti e il suo contributo all'evoluzione della pittura gotica.

"La Natività della Vergine" di Pietro Lorenzetti (1335-1342) è un trittico a tempera su tavola, conservato nel Museo dell'Opera del Duomo di Siena.
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