Armando Spadini, pittore

Armando Spadini, nato a Firenze il 29 luglio 1883 in via della Chiesa, era il quarto di sei figli in una famiglia modesta. Sin da piccolo, mostrò un grande talento per il disegno, tanto che il padre lo inserì come apprendista decoratore nella fabbrica di terrecotte artistiche di Jafet Torelli. Successivamente, Spadini frequentò la scuola professionale delle arti decorative industriali di Firenze, dove studiò incisione e pittura. Qui ebbe modo di conoscere artisti come Ardengo Soffici, con cui instaurò un'amicizia duratura, e Giovanni Fattori, che ebbe una grande influenza sulla sua formazione. Fin dall'inizio della sua carriera, Spadini si distinse per la sua capacità di combinare la tradizione pittorica fiorentina con nuove influenze, come il simbolismo e, più tardi, l'impressionismo, che lo portarono a essere considerato l'erede italiano di Pierre-Auguste Renoir. Durante il suo periodo fiorentino, collaborò con riviste d'arte e realizzò diverse opere di ispirazione simbolista e preraffaellita.

Nel 1910, Spadini si trasferì a Roma grazie a una borsa di studio nazionale, ma dovette affrontare notevoli difficoltà economiche. Nonostante ciò, continuò a produrre opere significative, concentrandosi soprattutto su ritratti e scene di vita quotidiana. La sua pittura fu caratterizzata da un uso sapiente della luce e del colore, elementi che divennero il fulcro della sua ricerca artistica. Negli anni successivi, Spadini ottenne diversi riconoscimenti e partecipò a importanti esposizioni, tra cui la Secessione romana e la Biennale di Venezia. Tuttavia, la sua salute peggiorò a causa di una nefrite, che lo costrinse a rallentare la sua attività artistica.
Armando Spadini morì il 31 marzo 1925 a Roma, lasciando un'eredità artistica significativa. Venne sepolto nel cimitero di Poggio a Caiano, come da lui desiderato.

L'artista sviluppò uno stile pittorico che unisce la tradizione fiorentina con influenze impressioniste francesi. Il suo lavoro è caratterizzato da una tavolozza luminosa e vivace, con particolare attenzione alla luce e al colore. I soggetti delle sue opere spesso riflettono la quotidianità familiare, rappresentati con una sensibilità lirica e una tecnica che varia dal tratto preciso alla pennellata più libera e pastosa.

Collezione: Roma, Camera dei Deputati. Gruppo di bagnanti, 1923.

L'opera "Gruppo di bagnanti" di Armando Spadini, dipinta intorno al 1923, è presente sul retro di una tela che raffigura "Armida" (1919). Questo dipinto fu esposto alla I Quadriennale di Roma nel 1931, in una sala dedicata all'artista, organizzata dal segretario generale Cipriano Efisio Oppo. L'opera, originariamente appartenente al senatore Olindo Malagoli, venne acquisita dallo Stato nel 1967. Questo lavoro rappresenta uno studio per una composizione più complessa su cui Spadini lavorava negli ultimi anni della sua vita.


Bibliografia essenziale.
- Armando Spadini. Cataloghi delle mostre e monografie dedicate alla sua opera.
- Maurizio Fagiolo dell'Arco, Armando Spadini e la pittura italiana del primo Novecento, catalogo mostra. Oppo, Cipriano Efisio, articoli critici su Spadini e le sue mostre negli anni '10 e '20.

 

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