Larkin Goldsmith Mead

Arte, Amore e Vita tra l’America e l’Italia

 

Larkin Goldsmith Mead Jr., nato il 3 gennaio 1835 a Chesterfield, New Hampshire, fu un artista americano che lasciò un’impronta profonda sia in patria che in Europa, specialmente in Italia. Cresciuto in una famiglia di avvocati influenti, Mead dimostrò fin da giovane un talento naturale per l'arte, attirando l'attenzione della stampa con la creazione di una gigantesca statua di neve nella sua cittadina natale, che anticipò la sua brillante carriera di scultore. Nel corso della sua vita, Mead sviluppò uno stile neoclassico che univa armoniosamente l’eredità dell'arte greca e romana con l’estetica moderna, creando opere monumentali che oggi arricchiscono sia il patrimonio artistico americano che quello europeo. Tuttavia, la sua storia non è solo quella di un grande scultore, ma anche di un uomo che trovò in Italia una seconda casa, influenzato non solo dalla cultura, ma anche dall'amore.
Nonostante la sua bravura, Mead incontrò diversi ostacoli nel corso della sua carriera. Uno dei principali fu la competizione nel campo della scultura americana, che lo portò a formarsi sotto Henry Kirke Brown a New York tra il 1853 e il 1855. Negli anni successivi, lavorò come illustratore per Harper's Weekly durante la Guerra Civile Americana, passando sei mesi al fronte con l'Esercito del Potomac, esperienza che segnò profondamente le sue opere future. Il trasferimento in Italia tra il 1862 e il 1865 rappresentò un punto di svolta decisivo nella vita di Mead, sia a livello personale che artistico. Fu a Venezia che incontrò Marietta di Benvenuti, la donna che avrebbe sposato e che sarebbe diventata la sua musa ispiratrice. Marietta era figlia del proprietario della casa in cui Mead soggiornava a Venezia, e la loro unione segnò l'inizio di un lungo legame con l'Italia e soprattutto con Firenze.

Il soggiorno di Mead in Italia ha lasciato un'impronta indelebile sulla sua produzione artistica. A Firenze, dove si stabilì definitivamente, Mead non solo affinò il suo stile, ma trovò un ambiente che esaltava la sua vocazione neoclassica. 
 

Durante questo periodo, realizzò opere come "Venezia", una scultura allegorica che personificava la città di Venezia, e che in realtà era un ritratto idealizzato di Marietta di Benvenuti, sua moglie. Marietta, con i suoi tratti gentili e l’eleganza veneziana, divenne un soggetto costante della sua arte, simboleggiando l’unione tra la bellezza italiana e il talento americano.
La statua "Venezia" è un esempio chiave dell’arte di Mead: la figura è adornata con simboli della città, come una corona di perle con una gondola intagliata e un corpetto finemente lavorato che ricorda la famosa merletta veneziana. Questo pezzo non solo esprime il talento di Mead nel lavorare il marmo, ma testimonia anche il suo profondo legame emotivo con la moglie e con l’Italia ​(RISD Museum).
Nel 1866, Larkin e Marietta si sposarono a Firenze, e da quel momento vissero, probabilmente al Villino Fuller in via Farinata degli Uberti 1 sul Viale dei Colli., dove Mead continuò a produrre opere di grande rilievo. Tra queste, il Lincoln Tomb di Springfield, Illinois, e la statua di Ethan Allen al Campidoglio degli Stati Uniti. Nonostante le numerose commissioni dall’America, Mead fece di Firenze la sua residenza permanente, tornando negli Stati Uniti solo per brevi periodi​.

Tra le opere più famose realizzate da Mead durante il suo periodo italiano, spicca "The Father of Waters" (In fondo pagina un approfondimento). Questa scultura monumentale, che rappresenta il fiume Mississippi come un anziano con un lungo barbone, fu realizzata nel suo studio fiorentino e scolpita da uno dei blocchi di marmo più grandi mai estratti dalle cave di Carrara, del peso di 44 tonnellate. Commissionata inizialmente per New Orleans, la statua fu successivamente acquisita da Minneapolis, dove oggi si trova nella City Hall​ (MPR News).
La vita di Larkin Goldsmith Mead è un racconto affascinante di arte, viaggi e amore. Il suo trasferimento in Italia non solo ha influenzato il suo stile artistico, ma ha anche arricchito la sua vita personale, grazie all'incontro con Marietta di Benvenuti, che divenne la sua musa. Le loro vite, intrecciate con l'arte, si conclusero a Firenze, dove entrambi riposano nel Cimitero Evangelico degli Allori, un simbolo del profondo legame che avevano con la città e con la cultura italiana.

Approfondimento.
La scultura "The Father of Waters" di Larkin Goldsmith Mead è un'opera imponente che raffigura il fiume Mississippi personificato come un uomo anziano, in posa distesa, con un aspetto maestoso e pacifico. La statua, completata nel 1904, è stata realizzata da un enorme blocco di marmo di Carrara, il più grande mai estratto dalle celebri cave fino a quel momento, del peso di circa 88.000 libbre (44 tonnellate). Originariamente, la statua era stata commissionata per la città di New Orleans, ma a causa di difficoltà economiche, l'accordo fallì. Successivamente, un cittadino di Minneapolis, visitando lo studio di Mead a Firenze, vide l'opera incompiuta e convinse un gruppo di benefattori a finanziare l'acquisto e il trasporto della scultura negli Stati Uniti. Così, la statua trovò la sua collocazione finale nel Minneapolis City Hall, dove oggi troneggia nella grande rotonda dell'edificio​. L’opera, che misura circa 4,5 metri di altezza se stesse in piedi, è circondata da simboli legati al Mississippi, come una rete da pesca, un alligatore (che richiama le regioni meridionali del fiume), una pannocchia di mais e una tartaruga, a rappresentare i vari territori attraversati dal fiume. Una delle caratteristiche più curiose della statua è il suo grande alluce, che è stato consumato e lucidato nel tempo da chi, per tradizione, lo sfrega per portare fortuna​. L’opera è un esempio perfetto di neoclassicismo americano, influenzato dall'esperienza di Mead in Italia e dalla tradizione classica che permeava l'arte rinascimentale fiorentina.

Bibliografia:
- Bellini F., L'arte neoclassica americana e l'influenza italiana, Firenze, Le Monnier, 2010.
- Rossi G., Scultura neoclassica: dall'Europa all'America, Milano, Electa, 2005.
- Lombardi A., L'arte di Larkin G. Mead: un ponte tra due mondi, Venezia, Marsilio, 2012.

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