La Torre di Gaetano Baccani
Giardino Torrigiani
Risalendo l’area, si arriva alla torre, un monumento che rende onore al genio e all’audacia del suo fondatore e dell’architetto Gaetano Baccani (1). In precedenza, c’era un grazioso casinetto e una casa colonica della famiglia de’ Medici, uno dei tanti edifici che Torrigiani ha sacrificato per la raffinata suddivisione del suo giardino.
La torre poggia su fondamenta profonde oltre 14 braccia (2) e su un sotterraneo a volta di tutta l’altezza del bastione fino al piano della porta in braccia 14, destinato a magazzino. Sulla medaglia della volta della stanza d’ingresso sono in basso rilievo le armi gentilizie della famiglia Torrigiani. Si sale alla libreria attraverso una comoda scala con parapetto. Da due porte si accede alla prima galleria che gira all’esterno su baluardi, le cui mura in pietre quadrate sono di 7 braccia.
Un’altra medaglia con il ritratto in basso rilievo del Marchese Pietro Torrigiani è sulla volta di questa seconda stanza. Entrambe le medaglie possono essere rimosse per far passare una sedia meccanica, con cui si può salire facilmente a tutti i piani fino alla sommità della torre. Da qui continua la scala che porta ad un’altra stanza ottagona dove ci saranno delle macchine astronomiche. Questa stanza comunica con un’altra terrazza o galleria che gira attorno alla torre.
Le feritoie delle vaste troniere lungo la scala di 201(?) gradini rendono l’interno della torre molto arioso e offrono alcuni punti di vista molto interessanti. Arrivati al piano di questa seconda galleria, che gira attorno alla torre, si può vedere tutta l’altezza rimanente fino alla sommità della lanterna e la bella cicloide formata dalla comoda scala per salire. In questo piano sono dipinte tutte le armi gentilizie della famiglia del Marchese Pietro Torrigiani.
La terza galleria è più ampia e da qui si sale per una comoda scala con parapetto di ferro fino alla terrazza sulla sommità della lanterna. Da questo punto si può ammirare il panorama di Firenze, del Giardino Torrigiani, delle colline circostanti e dell’intera estensione del Valdarno fino oltre Pistoia. Questa terrazza è alta 66 braccia dal livello dell’imbasamento della torre, 80 braccia dal magazzino e 14 braccia dal fondamento, quindi l’edificio della torre può essere considerato alto in totale 94 braccia.
Essendo questo punto in cui il P. Inghirami prese le suddette misure il pavimento del secondo piano superiore, a cui era allora soltanto elevata, se si vuole adesso calcolare l'altezza della torre intiera come è al presente, si troverà che la sommità della lanterna essendo alta più del suddetto piano braccia 37, sarà per conseguenza nel totale superiore di braccia 1 1 — alla sommila della cupoletta dell’osservatorio Ximeniano,
2 — di braccia 32 alla sommità della torre del Museo di Fisica,
3 — di braccia 32 alla sommità del campanile di Monte Oliveto,
4 — inferiore di braccia 32 alla sponda del terrazzo della villa Strozzi a Bellosguardo,
5 — di Braccia 98. alla sommità della torre della gran cupola del Duomo,
6 — di braccia 160 alla sommità della Torre del Gallo,
7 — di braccia 400 al Prato di S. Francesco di Fiesole,
8 — di braccia 1590 alla sommità meridionale di Monte Morello,
9 — di braccia 1651 alla sommità della Falterona, ed è alta sul livello del mar Mediterraneo braccia 174.
1) Gaetano Maria Antonio Alessandro Gaspero Baccani (Firenze, 6 maggio 1792 – Firenze, 18 giugno 1867) è stato un architetto italiano, uno dei più importanti architetti toscani del XIX secolo.
2) Equivale a 2 iarde, cioè a sei piedi o a 72 pollici, quindi a 1,8288 metri.
3) Giovanni Inghirami (Volterra, 16 aprile 1779 – Firenze, 15 agosto 1851) è stato un presbitero e astronomo italiano.
4) Il teodolite è uno strumento ottico a cannocchiale per la misurazione degli angoli azimutali (cioè contenuti in un piano orizzontale) e zenitali (cioè contenuti in un piano verticale), usato per rilievi geodetici e topografici.
5) Braccio Firentino equivale a 0,58,32 mt
Tratto da Guida per il giardino del marchese Torrigiani in Firenze, Firenze, Poligrafia Fiesolana, 1824
Foto di Francesca Carboni Righi guida turistica di Firenze e Provincia
Lorenzo de' Medici, pur non avendo raggiunto tale carica, fu chiamato così per il suo ruolo di guida e influenza sulla città.
Sulla Piazza della Signoria, di fronte a Palazzo Vecchio esisteva la Tettoia.
Antico cardine ai tempi di Dante e Martin Mystere.
La rivalità storica tra Firenze e Pisa è alimentata da un antico inganno: le colonne in porfido offerte dai pisani a Firenze si rivelarono opache.