Arco della Costa Scarpuccia, veduto da via dei Bardi.
Commento di Corrado Ricci
Sorgeva all'imboccatura di via della Costa Scarpuccia (2), quasi di contro a Santa Lucia dei Magnoli, ed era attaccato da un lato alla casa oggi Giuliani. Fu demolito intorno alla metà del sec. XIX, e nella casa, in sua corrispondenza, fatto un terzo arco di bottega. Alla scaletta, sottoposta al tabernacoletto, fu sostituito un terrazzino, e il muro di sostegno dell'orto a destra sistemato con sacrificio di parte della botteguccia fronteggiante.
N.B.
Vasco Pratolini in Cronaca familiare racconta al fratello, morto giovane: «Ti venivamo a trovare sul colle, quasi tutti i giorni. Si saliva Costa de’ Magnoli, Costa Scarpuccia, era estate, luglio; ogni volta, finita l’ascesa, io volevo trattenermi a guardare San Giorgio e il Drago, scolpiti sulla Porta; la nonna mi tirava per mano. Gli ulivi erano bianchi sotto il sole, emergevano con tutti i rami dai muretti in cui è incassata la via San Leonardo. Al di là, i campi arati, perfetti, in leggera pendenza; un gran frinire di cicale, e farfalle smarrite nella luce. Non incontravamo mai nessuno, raramente dai campi proveniva una voce. I cancelli delle ville erano sempre chiusi. Camminavo apposta battendo i tacchi perché l’eco fosse più forte».
Tratto da Corrado Ricci, Cento vedute di Firenze Antica, Firenze, Fratelli Alinari Editori, 1906.
(1) Emilio Burci (1811-1887).
(2) A Firenze il nomignolo di “costa” viene usato per quelle strade di forte pendenza, tanto ripida da assomigliare a una scarpata, ma la nostra via di breve lunghezza e quindi a una “scarpuccia”.
Non vi dimenticate che prima di uscire dalla Stazione dovete subire la visita daziaria.
Una commedia che riflette la vita fiorentina, con ironia su ribellione giovanile e contrasto generazionale tra tradizione e modernità.
Se pubblico quest'accozzaglia di rime strampalate, non lo faccio per credermi un poeta.
Per vedere come era questo panorama prima del "Risanamento" ottocentesco.