Il libro "Il giornalino di Gian Burrasca" è una storia molto bella e divertente che parla di un bambino che tutti chiamano Gian Burrasca anche se il vero nome è Giannino Stoppani, è molto bravo a fare scherzi e a combinare guai, ma non lo fa per cattiveria. Lui vuole solo divertirsi e vivere la sua infanzia.
Il libro è scritto da uno scrittore che si fa chiamare Vamba, ma il suo vero nome è Luigi Bertelli. Lui ha scritto il libro più di cento anni fa (1907), ma la storia è ancora attuale e piace ancora a tanti bambini.
Gian Burrasca è un bambino molto vivace e birichino che fa sempre dei guai. Vive a Firenze con la sua famiglia, che è molto ricca e importante. Ha tre sorelle grandi che lo trattano male e lo chiamano Gian Burrasca.
Il giorno del suo compleanno, la mamma gli regala un diario dove lui scrive tutte le sue avventure.
[…] Ah sì! La mia buona mamma me ne ha fatto uno proprio bello, dandomi questo giornalino perché ci scriva i miei pensieri e quello che mi succede. Che bel libro, con la rilegatura di tela verde e tutte le pagine bianche che non so davvero come farò a riempire! Ed era tanto che mi struggevo di avere un giornalino mio, dove scriverci le mie memorie, come quello che hanno le mie sorelle Ada, Luisa Virginia che tutte le sere prima d’andare a letto, coi capelli sulle spalle e mezze spogliate, stanno a scrivere delle ore intere.
Non so davvero dove trovino tante cose da scrivere, quelle ragazze!
Io, invece, non so più che cosa dire; e allora come farò a riempire tutte le tue pagine bianche, mio caro giornalino? Mi aiuterò con la mia facilità di disegnare, e farò qui il mio ritratto come sono ora all’età di nove anni finiti.
Però in un giornalino bello come questo, bisognerebbe metterci dei pensieri, delle riflessioni…
Mi viene un’idea! Se ricopiassi qui un po’ del giornalino di Ada che giusto è fuori insieme alla mamma a far delle visite? […]
Un giorno, Gian Burrasca fa uno scherzo alle sue sorelle e rovina la loro festa. Allora scappa di casa e va dalla zia Bettina, che è una signora vecchia e brontolona. Ma anche lì fa dei disastri e deve tornare a casa. Poi scopre che una delle sue sorelle si sposa con un dottore e un'altra con un avvocato. Gian Burrasca fa dei guai anche ai loro mariti e si fa male a un braccio.
Per guarire e stare lontano dai guai, Gian Burrasca va a Roma da una delle sue sorelle e dal dottore. Ma anche lì fa delle marachelle e fa arrabbiare il dottore. Allora va a vivere con l'altra sorella e l'avvocato. Lì conosce uno zio ricco dell'avvocato, che è sordo e un po' matto. Gian Burrasca gli racconta le cose brutte che l'avvocato e la sorella dicono di lui. Poi fa altri guai che fanno male allo zio e fanno perdere un'importante causa all'avvocato.
A quel punto, il papà di Gian Burrasca decide di mandarlo in collegio, dove ci sono due maestri cattivi e avari. Gian Burrasca non si diverte per niente e vorrebbe scappare via. Lì Gian Burrasca diventa amico di altri bambini che hanno una società segreta che si chiama “Tutti per uno e uno per tutti”. Insieme fanno dei dispetti ai maestri, come rovinare il riso, colorare la minestra e picchiarli con dei bastoni. Gian Burrasca aiuta anche un suo amico a scappare dal collegio.
Un giorno, Gian Burrasca scopre che i maestri fanno delle cose strane per parlare con i morti. Allora lui fa dei rumori e delle voci per spaventarli e farli credere che sia il fantasma del fondatore del collegio. Ma i maestri lo scoprono e lo mandano via.
Gian Burrasca torna a casa e scopre che lo zio ricco dell’avvocato è morto e gli ha lasciato un po’ di soldi. L’avvocato invece ha ricevuto solo un dente d’oro che Gian Burrasca gli aveva tolto. Poi Gian Burrasca fa una cosa che fa arrabbiare l’avvocato e gli fa perdere le elezioni. Il diario di Gian Burrasca finisce in tribunale, dove ci sono dei giudici che devono decidere chi ha ragione.
Il signor Vamba, che è lo scrittore che ha raccontato la storia di Gian Burrasca, dice che il bambino è stato messo in una casa dove ci sono dei cattivi, ma che è riuscito a scappare e ha vissuto altre avventure. Il diario che Gian Burrasca ha scritto viene ritrovato trovato da uno scrittore che si chiama Vamba. Lui ha deciso di farlo leggere a tutti i bambini, perché Gian Burrasca è un bambino speciale.
Luigi prende lo pseudonimo Vamba dal nome del buffone di Cedric il Sassone nel romanzo Ivanhoe di Walter Scott.
Vamba è stato uno scrittore, giornalista e poeta italiano, che ha scritto molti libri per bambini e ragazzi. Il suo libro più famoso è “Il Giornalino di Giamburrasca”, ma ne ha scritti anche altri molto belli e divertenti.
Ecco alcuni esempi:
Ciondolino è la storia di un bambino che viene trasformato in formica da una fata. Così, lui scopre il mondo degli insetti e vive tante avventure. È un libro che ti fa imparare tante cose sulla natura e sui suoi abitanti.
La storia d’un naso è la storia di un bambino che ha un naso molto grande e strano. Lui è molto triste per questo, ma poi incontra una bambina che ha un naso ancora più grande e strano. Insieme, loro imparano ad accettarsi e ad amarsi. È un libro che ti fa capire l’importanza dell’aspetto interiore e della tolleranza.
Il libro è in versi ed è adatto ai bambini dai 9 anni meglio con un adulto, è una divertente avventura sulla crescita, l'amicizia e l'autocontrollo.
La storia di un burattino vivente affronta temi universali come crescita, responsabilità e onestà.
Nella sua epica, Dante viaggia attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso, imparando che le azioni hanno conseguenze.
È un libro scritto da Vamba (Luigi Bertelli) oltre cento anni fa, ma la storia di Giannino Stoppani, rimane attuale e ancora amata dai bambini.