La Chiesa ed il Convento d'Ognissanti
Antichi ricordi dei Frati Umiliati.
Fra le antiche chiese di Firenze quella di Ognissanti è una delle più importanti per i molti ricordi storici che ad essa si riferiscono e per la dovizia infinita delle opere d'arte onde nel corso dei secoli venne adornata.
Nelle sue origini essa ci rammenta in particolar modo l'opera efficace e produttiva di un ordine monastico, quello degli Umiliati e nel 1201 Papa Innocenzo II riconobbe ufficialmente i tre ordini che li componevano, rispettivamente composti da religiosi veri e propri, da laici viventi in comunità e da laici che avevano scelto la vita coniugale. L'ordine si diffuse in molte parti d'Italia, non solo per dedicarsi all'esercizio delle pratiche religiose, ma ancora per dare incremento e sviluppo ad industrie ed a commerci divenuti dipoi fiorentissimi.
Venuti a Firenze nel 1239, gli Umiliati si stabilirono dapprima nel monastero di S. Donato a Torri o in Polverosa nei piani al disotto della città; ma la località bassa, palustre, soggetta di continuo alte inondazioni dell'Arno e del Mugnone, non si prestava affatto a far prosperare le officine che essi vi avevano impiantato, sicché pensarono di trasferirsi in Firenze, dove avrebbero più facilmente avuto modo di procurarsi artefici e dare maggiore sviluppo alle fabbriche di stoffe di lana.
Fra il 1250 e il 1251 essi ottennero la concessione della cappella di Santa Lucia e l'annesso spedaletto, posti nella località chiamata il Prato ed anche l'isola d'Arno, dove eressero un primo monastero ed iniziarono l'impianto di officine alle quali potevano dar maggiore attività, valendosi come forza motrice delle acque dell'Arno.
L'attività prodigiosa degli Umiliati valse in breve tempo a trasformare completamente cotesto luogo dove, comprando e ottenendo in dono ampj spazi di terreno, poterono in breve corso di anni costruire una chiesa grandiosa, un ampio convento e tutti gli edifizi che erano necessari per la lavorazione delle lane.
Fu così che in quella località chiamata l'isola d'Arno, perchè posta fra l'Arno ed il Mugnone, sorsero fabbricati grandiosi per la lavatura e l'asciugatura delle lane, per la tessitura delle stoffe, insieme a gualchiere ed a tiratoi.
Dell'importanza di codesto grande stabilimento industriale e della ricchezza e potenza dei frati Umiliati rimase il ricordo in tante opere da essi compiute, perchè oltre alla chiesa ed al convento si debbono a loro l'apertura e la costruzione del Borgo d'Ognissanti, del Ponte alla Carraia, della pescaia attraverso al fiume, del canale per mettere in movimento gli opifici, delle gore, dei mulini ecc. che fino ai nostri tempi sussistevano.
Tentar di riassumere le memorie relative agli Umiliati ed alla loro industria, che senza dubbio fu il principio dello sviluppo grandissimo che l'arte della lana ebbe per vari secoli a Firenze, sarebbe opera troppo lunga e non è questo il nostro intendimento.
Qui ci limitiamo a raccogliere in un brevissimo sunto alcune memorie che si riferiscono appunto ai tempi in cui gli Umiliati si trasferirono da S.Donato a Firenze e iniziarono le loro costruzioni, togliendole da pergamene che si conservano nel nostro Archivio di Stato, provenienti dalla Commenda Covi e dagli spogli del Senatore Carlo Strozzi.
1250 — Messer Jacopo di Mainetto Tornaquinci e Fallierone e Lottieri suoi figli vendono a Fra Ruffino degli Umiliati priore di S. Donato a Torri due case e terreni posti vicino a Firenze fra S. Paolo e S. Lucia per fiorini 497 (1).
1251- 31 Maggio. — Uberto di Mondella Podestà di Firenze da licenza ai Frati di tutti i Santi abitanti presso S. Eusebio (2), chiamati gli Umili, di poter fabbricare vicino alla strada dell' Isola d'Arno, alla Carraia.
1251 - Settembre. — Contratto di donazione fatto da Giovanni Vescovo di Firenze ai Frati Umiliati, della cappella di Santa Lucia di S. Eusebio e sue pertinenze per un'annua corresponsione di 15 soldi parvi pisani e un cero di libbre 1 per censo al vescovado di Firenze nel giorno di S. Giovan Battista.
1256 — I frati Umiliati si stabiliscono nel convento accanto alla chiesa di S. Salvatore d' Ognissanti da loro edificata.
1275 - 20 Dicembre — Fra Benvenuto degli Umiliati compra una casa nel popolo di S. Pancrazio da Coppo de' Ciampani, Stoldo di Chiarissimo e Baldovino di Rinuccio.
1278 — Istrumento colla proposta fatta dagli Umiliati di cedere al comune di Firenze tutta l'Isola d'Ognissanti fino al fosso del campo della chiesa di S. Lucia con patto che il Comune, faccia fare un borgo ed una porta. Il comune, conosciuta l'entità della cosa, approva.
1278 — I Frati Umiliati comprano e ricevono in dono dalla Repubblica vari terreni ed ampliano il loro convento ed i loro opifìci.
1288 - 24 Febbraio — Protesta dei Frati Umiliati contro la badessa e monache di Marignolle che volevano fondare un monastero sui terreni comprati da Gianfìgliazzo di Rosso Gianfìgliazzi vicino a S. Eusebio.
1289 - 28 Marzo — Nuova protesta dei frati rivolta al Vescovo Andrea perchè le monache avevano iniziata la fabbrica.
1289 - 11 Giugno — Breve di Papa Niccolo IV che impone alle monache di Marignolle di togliere di mezzo le vessazioni che facevano ai Frati Umiliati colla fabbrica del loro convento.
Questi sono i primi documenti che si riferiscono alla storia del convento degli Umiliati d'Ognissanti, i quali fino al XVI secolo poterono esercitare le industrie loro e godere in pace i loro possedimenti.
Poco dopo però, i molti beni del convento furono ridotti a commenda col titolo di Propositura dei Frati d'Ognissanti e, secondo l'uso del tempo, concessi in benefizio a Vincenzo Covi nobile e chierico di Brescia per bolla di Papa Paolo III in data 7 Aprile 1541.
In quel tempo i padri Umiliati, mercè l'intromissione del Duca, al quale non erano troppo graditi, vennero cacciati da Ognissanti e nel 1554 chiesa e convento furono dati ai Frati Minori di S. Francesco.
Quanto ai beni della Commenda Covi, nel 1566 vennero incorporati nel patrimonio dell'Ordine di S.Stefano e posti in nome del Gran Maestro, Cosimo Duca di Firenze.
(1) La consorteria potente e numerosa dei Tornaquinci possedeva fin da tempo remoto i terreni fra l'Arno ed il Mugnone e nella così detta isola d'Arno aveva pure la proprietà di varii mulini. Anche la chiesa di S. Maria Novella fu eretta sui terreni dei Tornaquinci.
(2) Lo Spedale di S. Eusebio, destinato ad accogliere i lebbrosi, era sul Prato detto d'Ognissanti, poco lungi dalla chiesa di S. Lucia ed era sotto l'amministrazione dell'arte dei Mercatanti.
Il tabernacolo dei Teri, gioiello artistico e spirituale di Firenze, fu demolito nel 1890 durante il Risanamento del Mercato Vecchio.
La chiesa faceva parte delle più antiche chiese del centro fiorentino e risaliva a circa al XII secolo.
Il Crocifisso ligneo nella navata destra forse è stato intagliato dal legno dell'albero che miracolosamente rinverdì
Chiesa di San Rocco, a Sorano, risale al XIII secolo, precede l'abitato di San Rocco. Stile romanico, pareti di tufo, facciata con portale ad arco,