Dante Alighieri
Festeggiamenti e Commemorazioni
PROGRAMMA
PER LA CELEBRAZIONE
DEL SESTO CENTENARIO DELLA NASCITA
DI
DANTE ALIGHIERI
NEI GIORNI 14, 13 14 16 MAGGIO 1865
IN FIRENZE.
1° La piazza di Santa Croce , ove sarà inaugurato il monumento nazionale a Dante, verra riccamente addobbata. con festoni di lauri e allori intrecciati a trofei con pitture decorative, i cui soggetti appartengano alla vita di Dante, e con epigrafe anagrafiche.
2° La città sarà imbandierata. Alle case ove nacquero, vissero, ovvero operarono i più famosi cittadini, sarà posto il loro nome, ornato con trofei, lauri e fiori.
3° Lo stradale percorso dal oorteggio ed alcune delle principali piazze della città saranno addobbata con colonne , statue e trofei, in memoria dei più illustri fatti della storia italiana e degli uomini più celebri nelle lettere, nelle scienze, nelle arti e nelle virtù civili e militari. Il portico degli Uffizi sarà elegantemente ornato.
Domenica, 14 Maggio.
4° I rappresentanti dei Municipi italiani, delle Accademie letterarie e scientiï¬che italiane, e straniere,dei Collegi licei, Università ed altri stabilìmenti d’ istruzione , i componenti la Società per il monumento a Dante, i Collegi degli avvocati, dottori, medici, speziali, bibliotecari, giornalisti ec.; i deputati delle Fratellanze artigiane, e delle Società operaie d’ Italia, i deputati dell’ emigrazione italiana; tutti scortati da bandiere coi loro propri stemmi e titoli, * si riuniranno in forma pubblica nel chiostro e piazza di Santo Spirito, circa alle 10 antim.
5° Al suono delle campane di Palazzo Vecchio, ed accompagnati da bande musicali e dalla Guardia Nazionale si muoveranno in buon ordine passando per la via dei Michelozzi e via Maggio ï¬no al Palazzo Comunale, ove il Municipio ï¬orentino, unito a, quello di Ravenna, verrà a porsi dietro il corteggio. Lo stradale del corteggio sarà il seguente: via Tornabuoni, via Rondinelli, via dei Cerretani, piazza del Duomo dal lato di mezzogiorno, via del Proconsolo, via del Palagio, via del Fosso, fino alla piazza di Santa Croce.
6° Appena il corteggio avrà. preso luogo nel recinto a ciò destinato si procederà al solenne scoprimento della statua di Dante, al suono di musiche e delle campane di Palazzo Vecchio. Sarà pronunziato un breve discorso. Il notaro del Comune registrerà l’atto solenne, e sarà sciolto il corteggio.
7° Nella sera vi sarà illuminazione generale della città con sinfonie nei punti principali, e cori sulla piazza di Santa Croce in onore di Dante.
8° Nella. mattina avrà. luogo un’Accademìa letteraria per le feste secolari di Dante, in un locale da destinarsi. Sarà preceduta da sinfonie, e chiusa con un coro allusivo.
9° Nella. sera vi sarà una grande Accademia.
Martedì, I8 Maggio.
10° Nelle ore pomeridiane converranno in piazza di Santa Croce le Fratellanze artigiane e le Società di mutuo soccorso colle loro insegne, per una distribuzione di sussidi. ‘
11° Nella sera vi sarà un’Accademia di quadri viventi con declamazioni scelte dalla Divina Commedia in un .teatro della città, alla quale interverranno ì rappresentanti come all’ art. 4.°
12° Nella stessa sera avrò. luogo un ritrovo popolare sotto gli Uffizi.
Oltre le feste suddette avranno luogo per cura del Municipio le seguenti:
1° Nelle ore pomeridiane del giorno 14 una festa popolare alle Cascine;
2° Nelle ore pomeridiane del giorno 15 , per cura del Gonfaloniere, di concerto colla Società ï¬orentina delle Corse , si eseguiranno nel gran prato delle Cascine delle corse di cavalli, due delle quali saranno premiate dal Municipio.
E per cura del Consiglio provinciale fiorentino, non che di vario Accademie e Societa esistenti in Firenze; vi saranno nei giorni delle feste centenarie e nei successivi:
1° Inaugurazione dcll’ Esposizione Dantesca e dell’ Esposizione di antichità nel Palazzo Pretorio;
2° Apertura delle Esposizioni di Bolle Arti e di Orticoltura nei locali respettivi;
3° Apertura per giorni otto della Galleria Buonarroti;
4° Nella. mattina. del giorno 16 tornata straordinaria dell'Accademia della Crusca.
I singoli regolamenti delle Feste centenarie e di quelle sopra. indicate, non che di altre che potessero aver luogo, saranno fatti noti al pubblico alcuni giorni prima delle medesime.
Firenze, 1.° Aprile 1865.
Il Ganfaloniere
Presidente della Commissione per il Centenario di Dante
L. G. de CAMBRAY DIGNY.
Il Segretario della Commissione
GUIDO CORSINI
La scultura, in marmo bianco di Carrara, raffigura Dante Alighieri eretto e dall'espressione severa, il capo incoronato d'alloro, mentre sorregge con la mano destra la Divina Commedia e ha vicino un'aquila con le ali semichiuse. Il basamento, con riquadri in marmo rosso di Verona e una iscrizione dedicatoria datata 1865, presenta agli angoli quattro marzocchi che reggono con la zampa scudi sui quali sono incisi i titoli della altre opere del Poeta. Lo zoccolo, in bardiglio, è circondato da bassorilievi rappresentanti gli stemmi di quaranta città. Il monumento, opera di Enrico Pazzi, ebbe complessa gestazione.
Sappiamo dell'esposizione del bozzetto fin dal 1856, anni nei quali l'atteggiamento di sdegno attribuito al volto del Poeta aveva chiaro riferimento alla servitù dell'Italia nei confronti della denominazione straniera. Nel 1857 si costituì - guardando più che al valore artistico dell'opera ai valori patriottici che questa esprimeva - un Comitato nazionale che avviò una sottoscrizione pubblica per la realizzazione del monumento, con lo scopo di farne dono al Comune di Firenze affinché fosse collocato in una pubblica piazza, come "espiazione dell'esilio dato al grande poeta dai suoi cittadini". Raccolta la somma (tra i sottoscrittori Giuseppe Verdi, Alessandro Manzoni, Bettino Ricasoli e Giosue Carducci) ed eseguita la statua, il consiglio comunale, dopo una prima ipotesi che l'avrebbe vista collocare in piazza Vecchia di Santa Maria Novella (attuale piazza dell'Unità Italiana), deliberò di collocarla al centro della piazza di Santa Croce, in rapporto diretto con la basilica, Pantheon delle glorie italiane.
Inaugurazione del monumento
Lo stesso municipio fiorentino si fece carico delle spese relative al complesso basamento, realizzato su progetto di Emilio De Fabris con la collaborazione dell'architetto Luigi Del Sarto. La scultura fu inaugurata con grande concorso di folla e alla presenza del re Vittorio Emanuele II il 14 maggio 1865, in occasione del sesto centenario della nascita del Poeta - coincidente con il primo anno di Firenze Capitale (1865-1871) - nell'ambito di un nutrito programma di eventi volti a celebrare il Poeta.
Nel 1921 (come peraltro risulta da un disegno conservato presso l'Archivio storico del Comune di Firenze) si data un progetto di Ezio Zalaffi che, in occasione del sesto centenario della morte del Poeta, previde la sistemazione a prato della piazza, con quattro grandi aiuole a fare da cornice al monumento, contornato da cipressetti in memoria dei fiorentini caduti in guerra e decorati di medaglia d'oro al Valor Militare. Ai primi anni sessanta risale poi la realizzazione di nuove panche e di nuovi paracarri a delimitare le carreggiate dalla zona interna della piazza, a riprendere una sistemazione voluta nel Settecento da Pietro Leopoldo di Lorena.
Tutti i quartieri cittadini nel settembre 1921 vennero addobbati a festa ed ogni proprietario di case fecero a gara con i vicini per realizzare addobbi fastosi ed originali e contribuire così all’illuminazione notturna della propria strada. I molti comitati sorti nei vari quartieri dettero direttive per addobbare le proprie case con fantasia ma con un limite ben preciso: era “severamente proibita qualunque allegoria che abbia carattere politico”. A turno, ogni quartiere celebrò Dante con cerimonie, spettacoli, feste popolari, cortei, concerti, conferenze. Il 20 di settembre venne indetta una riunione in Piazza Santo Spirito delle società mandolinistiche che sfilarono, suonando, per strade e piazze, e a sera venne data al Teatro Goldoni la “morte Civile” con Amleto Novelli; il 22 al Teatro Goldoni si esibirono le società mandolinistiche, due giorni dopo invece un gran concerto vocale e strumentale. Il giorno 27 vennero eseguite diverse manifestazioni: corsa podistica, concorsi, mostre, negozi in festa, un grande corteo luminoso, e naturalmente uno spettacolo pirotecnico sul Ponte santa Trinita.
I cronisti dissero che i festeggiamenti in “Via Maggio presentava un occhio indimenticabile… Vista dal Ponte Santa Trinita sembrava un tunnel fantasmagorico, abbagliante, in un contrasto indescrivibile di luce e colori… Splendide e attraenti, Via della Chiesa, Via Romana, Via del Campuccio, Via Guicciardini, Borgo San Jacopo, Borgo Tegolaio, Via dei Magnoli, Piazzetta della Passera, Via Toscanella, Via dei Velluti, tutte le vie del quartiere… In Via della Chiesa al numero 4 un tappezziere aveva trasformato il negozio in un ambiente trecentesco con Dante seduto ad un tavolo in attitudine pensosa… In Piazza San Felice, nel negozio Ranucci, figuravano le statue al naturale di Dante e Beatrice…”. Il signor Cesare Perissi, proprietario di un grande negozio al numero 5 di Piazza della Signoria da lui aperto nel 1892 per la vendita al pubblico, ai droghieri e ai liquoristi degli estratti di liquori e sciroppi, per le quali la Ditta Perissi era famosa ed era pluripremiata con “62 medaglie d’oro” e “26 Croci al merito”. I giornalisti dissero che molti avevano allestito a domicilio con fiamme e diavoli di cartapesta e la cosa più divertente è un allegro e spiritoso telegramma che Dante inviò al comitato dei festeggiamenti: “Commosso ringrazio comitato e cittadini tutte onoranze resimi stop invio alla mia Fiorenza città di gentil costume mio desiderio mio popolo tutto dimentichi ogni rancor passato stop l’un con l’altro s’incontri con un abbraccio fraterno…” A sera un corteggio con carri allegorici, musiche della fanfara dei Bersaglieri e delle varie “Pippolesi” [1], e quindi fuochi d’artificio, a base di “convulsioni atmosferiche” e “giochi vulcanici”.
Commemorazione del VI centenario della morte
Nel 1921 (come peraltro risulta da un disegno conservato presso l'Archivio storico del Comune di Firenze) si data un progetto di Ezio Zalaffi che, in occasione del sesto centenario della morte del Poeta, previde la sistemazione a prato della piazza, con quattro grandi aiuole a fare da cornice al monumento, contornato da cipressetti in memoria dei fiorentini caduti in guerra e decorati di medaglia d'oro al Valor Militare.
Attorno al 1964, rimossi da tempo i cipressi, la piazza fu adibita a parcheggio di autoveicoli, suscitando varie critiche che portarono a definire da parte del Comune una ipotesi di trasferimento del monumento in altro luogo per restituire la piazza a cerimonie e feste pubbliche, compreso il gioco del calcio storico.
[1] A queste feste suonava la “Pippolese” una specie di banda fatta solo da mandolini (la cita anche Pratolini ne “Lo Scialo”, detta Pippolese perché faceva ”sonare” anche i pippoli)
Questo capolavoro egizio è una tappa imperdibile per gli amanti di storia e archeologia.
Un luogo che custodisce preziosi manoscritti e riflette l'eredità culturale del Rinascimento, in un'opera architettonica firmata da Michelangelo.
L'antico Osservatore ci racconta da dove deriva, secondo lui, il nome della scomparsa Chiesa di Santa Maria del Campidoglio a Firenze.
La Porta alla Giustizia si apriva all'inizio di Via dei Malcontenti, vi passavano anche i condannati a morte.