Piazza d'Arno o Piazza Mentana
Piazza d'Arno. — Il luogo noto come "delle Travi" prendeva il suo nome dalla sua principale funzione, ovvero il deposito delle travi provenienti dalle foreste di Camaldoli, Vallombrosa e altre regioni dell'alto Valdarno. Queste travi venivano trasportate per via fluviale fino a Firenze. La struttura, comunemente chiamata Porticciola, insieme all'adiacente scalo lungo il fiume, subì una ristrutturazione circa nel 1807, grazie al lavoro dei detenuti impiegati in progetti di utilità pubblica. Va notato che in quel periodo i lavori pubblici erano ancora svolti nella capitale (1).
La piazza in questione, che copriva una superficie di circa 5.370 braccia quadrate (2), era attraversata da diverse vie, tra cui Lungarno, Cornacchiaia, Mosca e de' Saponai. Sul lato occidentale della piazza si ergeva un imponente edificio isolato tra le vie de' Saponai e Lungarno. Questa struttura rappresentava uno dei magnifici "Tiratoi" (3) commissionati dall'Arte della Lana per supportare le sue celebri e redditizie attività tessili. Sul lato settentrionale della piazza, gli esperti archeologi riconoscevano le tracce dell'antico Teatro, situato nella zona delimitata dalla Piazza stessa e dalle vie Mosca, de' Neri e Vagellaia (4).
N.B.
La Porticciola d'Arno, che un tempo era solitamente chiusa per motivi di difesa militare, rimase chiusa per un lungo periodo anche a causa del contrabbando. Fu demolita allo stesso tempo del tiratoio.
(1) Era prassi comune impiegare i detenuti del carcere delle Stinche per lavori di pubblica utilità.
(2) La misura del "braccio fiorentino" è un'antica unità di misura in uso nel passato a Firenze, equivalente a 583,2 millimetri.
(3) La lavorazione dei panni di lana, un tempo una delle attività più redditizie di Firenze, richiedeva, tra le varie fasi del processo, una stesura all'aria aperta su terrazze coperte e ben ventilate. Qui, i tessuti, opportunamente distesi e "tirati", venivano fatti asciugare dopo le fasi di tintura e lavaggio. Per tali operazioni, l'Arte della Lana disponeva di ampie strutture appositamente concepite, comunemente denominate "tiratoi".
(4) Il Borghini, nel suo lavoro "Dell'Origine di Firenze" (pag. 259), supposela posizione del Teatro antico presso la Croce al Trebbio, ma questa teoria è stata smentita con successo da numerosi scrittori che hanno dimostrato che il teatro si trovava proprio in questa zona della città. Fra questi autori, si segnala V. Manni, autore delle "Notizie Istoriche intorno al Parlagio ovvero Anfiteatro Fiorentino".
Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, pp. 168-170, n. 17;
È detta anche Loggia dei Priori oppure Loggia dell'Orcagna, per via di una errata attribuzione ad Andrea di Cione soprannominato Orcagna.
L'antico Osservatore fiorentino ci parla del Ponte Vecchio.
Il 1887 è stato un anno importante perché è l'anno della facciata del Duomo di Firenze.
Leonardo trasformò il sogno del volo in realtà a Montececeri nel 1506 con la sua Macchina del Volo planò per mille metri.