Teatro dei Concordi
“Teatro dei Concordi (Corso de' Tintori N.° 8015 (1)). — Fu costruito nel 1839 a spese di una Società di Dilettanti Filodrammatici in un locale di attinenza della famiglia Catanzaro, che aveva altra volta servito all' uso medesimo. — La sua platea e la sua loggia, come il palcoscenico e gli altri accessori, sono molto propri e decenti, ed è necessario munirsi di un apposito biglietto (che si dispensa dai Soci) per essere ammesso a godere degli spettacoli che da essi vi si danno”.
Le prime rappresentazioni documentate risalgono tra il 1675 e il 1678, quando il teatro era gestito dall'Accademia degli Imperfetti. In seguito, passò sotto il controllo dell'Accademia dei Cadenti, e qui fece il suo debutto il giovane Giovan Battista Fagiuoli (2).
La sua evoluzione nel Settecento è ben documentata attraverso dettagliati rilievi conservati presso l'Archivio di Stato di Praga e resi noti da Luigi Zangheri. Nel periodo compreso tra il 1839 e il 1850, il teatro fu noto come Teatro dei Concordi. Federico Fantozzi lo descrisse come un luogo con una capacità di trecento spettatori, situato nella residenza dei signori Catanzaro.
Nel 1850, il teatro passò sotto l'egida dell'Accademia Filodrammatica dei Fidenti. In seguito, fu utilizzato come scuola privata di recitazione dal Ginnasio Drammatico per due anni. Nel 1914, divenne la sede locale della Camera del Lavoro.
(1) Oggi è il numero 35.
(2) Giovan Battista Fagiuoli (Firenze, 24 giugno 1660 – 1742) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo italiano. (Treccani)
Benchè non ci fossero che soli sei mesi alla scadenza del termine, il Baccani assicurò il principe che il palazzo sarebbe stato terminato in tempo.
È un piccolo oratorio del Cinquecento nella periferia fiorentina, all'interno vengono conservati affreschi antichi e una Madonna col Bambino.
L'ex chiesa di S. Pietro in Ciel d'Oro è sede dell'archivio e biblioteca del Capitolo Metropolitano Fiorentino con documenti dal IX al XX secolo.
Un edificio storico a Firenze, con una facciata manierista unica, fu dimora di artisti rinomati nel Cinquecento e Seicento.