Buffalo Bill fa la Dolce Vita

BUFFALO BILL FA LA DOLCE VITA
Quando il «Wild West» conquistò Firenze
di John E. Rogers (da "The Florentine" n.51 - 8 Marzo 2007)
 

Era il 1890 [in realtà venne nel 1893, il giornalista sbagliò]. E l'intera città si accalacava per assistere al loro show. La scena che ai fiorentini piacque di più, secondo il giornalista de «La Nazione» fu l'assalto alla diligenza di Deadwood da parte degli indiani. Per un po', sembrò che i Pellerossa avrebbero prevalso, ma poi la cavalleria arrivò all'ultimo momento - «arrivano i nostri!» - e gli indiani furono «invariabilmente sconfitti».

La diligenza di Deadwood? Cowboys, indiani... la cavalleria? A Firenze, Italia? Incredibile, ma vero, il «Buffalo Bill's Wild West» visitò Firenze due volte: nella primavera del 1890 e di nuovo nell'Aprile del 1906. La prima volta, la troupe si accampò alla Zecca, sulle rive dell'Arno; la seconda a Campo di Marte. La troupe del 1890 contava circa 600 tra uomini e donne, compresi un centinaio d'indiani; c'erano anche approssimativamente 160 cavalli, 10 o 15 bufali, e svariate alci, cervi ed orsi. L'annuncio della visita del 1906 proclamava la presenza di «1300 uomini e cavalli».

William F. Cody, meglio conosciuto come Buffalo Bill, organizzò il suo «Wild West» show nel 1883, quando aveva 37 anni, e lo spettacolo andò avanti fino al 1916, un anno prima della sua morte. Anche se le scene cambiavano costantemente, esse consistevano sempre in corse, dimostrazioni di precisione di tiro, prodezze a cavallo, manovre militari, e ricostruzioni di scene del West americano. 
 

Buffalo Bill e Toro Seduto

Buffalo Bill e Toro Seduto
 

Gli indiani, così importanti per il successo dello show, apparivano in molte delle scene, comprese alcuni celebri ricostruzioni come la «Caccia al bisonte», «L'assalto alla diligenza di Deadwood» e «L'assalto alle case dei coloni». Oltre a Buffalo Bill, le altre star dello spettacolo erano i tiratori scelti, Johnny Baker e Annie Oakley, entrambi venuti a Firenze, e molti celebri capi indiani, come Alce NeroLuther Orso in Piedi, e Camicia Rossa. «La Nazione" riprodusse la famosa foto di Bill e «Toro Seduto» anche se Toro Seduto girò con la compagnia per una sola stagione, nel 1885, e non venne mai a Firenze.
Niente oggi potrebbe rivaleggiare con la popolarità del «Buffalo Bill's Wild West» alla fine del 1800, specialmente in Europa. Durante la tournée del 1887, la Regina Vittoria uscì dal lutto (N.d.T.: per la morte del marito Albert) per assistere due volte allo show; nel corso di un'altra performance 1887, Buffalo Bill guidò follemente la diligenza di Deadwood intorno ad Earls Court (N.d.T. L'Earls Court Exibition Center è un centro espositivo aperto a Londra proprio in quell'anno); accanto a lui cavalcava con un fucile da caccia il Principe di Galles e all'interno della vettura vi erano quattro sovrani regnati in Europa. Nel 1890, a Roma, Buffalo Bill fu concesso di esibirsi davanti a Papa Leone XIII e fu presentato al Re Vittorio Emanuele III. E durante la tournée del 1891, Annie Oakley colpì una sigaretta tra le labbra del Kaiser Guglielmo (e dopo ci scherzò su, affermando che era il genere di uomo che avrebbe potuto scatenare una guerra.)  
Quando la troupe venne a Firenze per tre giorni nell'Aprile del 1906, arrivò al Campo di Marte con quattro treni, composti di 50 vagoni, e stabilì l'accampamento sui vicini prati. Diecimila spettatori, ricchi e poveri, si affollavano per vedere lo show ogni giorno, bloccando le strade della zona con carri, biciclette, e perfino alcune automobili: «E' impossibile dare un'idea della 'grandeur' dello spettacolo, dichiara il reporter de «La Nazione». E racconta degli esordi da scout di Buffalo Bill, della sua abilità di cavallerizzo, di come abbatté 4280 bisonti in 18 mesi e delle sue capacità nel tiro - poteva colpire un dollaro da 30 metri - affermando che egli fosse la vera incarnazione dell'Ovest americano. Definisce poi Annie Oakley come la formidabile tiratrice.



Le Cow Girl di Buffalo Bill
 

Ma il suo vero interesse «La Nazione» lo riponeva sugli indiani. Gli indiani erano in effetti la vera attrazione. Gli italiani, come gli altri europei, erano incuriositi dagli indiani dai tempi della conquista del Nuovo Mondo. La loro curiosità toccò il picco durante il 19° secolo, quando impresari concorrenti portarono indiani e altri gruppi esotici in Europa per lunghe tournée. Buffalo Bill portò con sé soprattutto Sioux che reclutava dalle riserve (e per cui pagò la cauzione), col risultato che l'immagine predominante dell'indiano in Europa e in America fu quella del Sioux. I fiorentini furono affascinati dalle vesti a vivaci colori di quei prestanti guerrieri, dai loro lunghi capelli, dalle acconciature piumate, e dalle loro pitture di guerra; «rabbrividivano» quando sentivano le loro grida di guerra. Nel loro girovagare per l'accampamento, i fiorentini si affollavano intorno agli indiani, soprattutto le squaw (donne) e i loro papoose (piccoli), toccandoli e cercando di parlare con loro. Essi furono portati a credere che il «Buffalo Bill's Wild West» fosse un'accurata immagine del West americano.
Ma naturalmente non era così. I fiorentini di 100 anni fa, come tutti noi, possono aver desiderato che ciò fosse vero, ma sapevano che il «Wild West» era poco più che un imponente spettacolo. Ad un certo punto, il reporter de La Nazione incita i suoi lettori, specialmente gli studenti di storia naturale, a visitare Campo di Marte per vedere gli indiani. La loro razza, dice, presto scomparirà a causa degli uomini bianchi che hanno preso le loro terre ed ucciso i loro bisonti. Possiamo solo scuotere la testa per lo stupore che la curiosità e il piacere provato da coloro che videro il «Wild West», su entrambe le coste dell'Atlantico fossero fondati sulla sottomissione, addirittura il prossimo sterminio, di un altro essere umano - quel solitario indiano con le pitture di guerra che galoppava in cerchio davanti ad una folla plaudente.
 

Un cow-boy in una prova di agilità e resistenza su un cavallo brado, durante lo spettacolo western West Wild Show di Buffalo Bill
Un cow-boy in una prova di agilità e resistenza su un cavallo brado.

Un capo indiano a cavallo e la sua tribù, scena dello spettacolo western West Wild Show di Buffalo Bill
Un capo indiano a cavallo e la sua tribù.

Quando il «Selvaggio West» giunse a Firenze, Continua

Testo in italiano di Antonio Scaglioni, per informazioni e traduzioni: Email

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