L'Ellenismo: Arte e Oggetti della Vita Quotidiana
Verso la metà del IV secolo a.C., qualcosa di interessante stava accadendo nell'antica Etruria. Una nuova classe sociale, che una volta era subalterna, stava emergendo come importante committenza nell'arte. Questo ha portato alla creazione di un nuovo stile artistico, un po' diverso da quello che era stato precedentemente creato per l'aristocrazia. Questo nuovo stile si è affiancato a quello più tradizionale, che era ancora molto popolare tra la clientela aristocratica, e ha adottato modelli culturali greci.
Tra le opere d'arte realizzate per questa nuova classe emergente, ci sono alcune straordinarie statue in bronzo, molte delle quali sono state ritrovate nell'Etruria settentrionale. La "Minerva di Arezzo" (1) e l'"Arringatore" sono solo alcuni esempi. Inoltre, c'era anche una produzione di oggetti in bronzo, come vasi, che spesso richiamavano i modelli preziosi provenienti dalle aree periferiche del mondo greco.
Gli Etruschi, invece, continuarono a produrre oggetti preziosi in metalli per l'élite sociale, come i vasi di terracotta con superficie argentata, alcuni dei quali decorati a rilievo. Questa produzione è iniziata nella seconda metà del IV secolo a.C. e ha continuato a Volsinii Novi (l'odierna Bolsena) nel corso del III secolo a.C.
Un altro aspetto interessante dell'arte etrusca dell'età ellenistica è la ceramica. La ceramica a vernice nera è una delle più ampie e diffuse in questo periodo. Inizialmente conosciuta come "ceramica campana" perché è stata identificata per la prima volta in Campania, in realtà veniva prodotta in modo quasi industriale in officine sparse in tutta la penisola. Questa ceramica aveva lo scopo di sostituire il vasellame da tavola in metallo, e i suoi esemplari migliori imitavano la forma, la sottigliezza delle pareti e la superficie lucida dei pezzi metallici. All'interno, spesso era decorata con motivi floreali o soggetti derivati dalle monete.
Con l'incremento della produzione, la qualità tecnica e decorativa tendeva a standardizzarsi. Non è sempre facile individuare le diverse officine, ma una delle più conosciute per la sua qualità è la produzione chiamata "Malacena," (2) che si riferisce a Volterra tra la fine del IV e la prima metà del II secolo a.C. Questa ceramica acroma spesso riprendeva le forme della ceramica a vernice nera dell'età precedente.
In sintesi, l'arte e gli oggetti dell'età ellenistica in Etruria rappresentano una straordinaria mescolanza di stili e influenze, testimonianza di un periodo di cambiamento e innovazione nell'arte etrusca.
(1) La "Minerva di Arezzo" è una famosa statua etrusca risalente al III secolo a.C. Rappresenta la dea Minerva, nota per la sua bellezza e saggezza. La statua è realizzata in bronzo. È considerata uno dei capolavori dell'arte etrusca e ora è esposta presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze.
(2) “Malacena” è associata alla produzione di vasellame in età etrusca. Le ceramiche provenienti dalla fabbrica di Malacena sono ben note per la loro qualità e per le caratteristiche particolari. Si tratta di un esempio di come alcune officine ceramiche fossero identificate in base alla località in cui sono state rinvenute per la prima volta. Questa produzione ceramica di Malacena ha contribuito in modo significativo alla comprensione dell'arte e della cultura etrusca, ed è stata importante per gli studi archeologici e storici sulla civiltà etrusca. Le ceramiche prodotte a Malacena sono diventate parte integrante della storia e dell'arte dell'antica Etruria.
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