Templari a Firenze

In Firenze Antica e Moderna Illustrata di Follini e AA, pubblicata a Firenze presso Pietro Allegrini nel 1789, si riporta che nel computo delle Chiese Fiorentine dell'Archivio Vaticano del 1209, dodici anni prima della soppressione dell'ordine dei Templari, questi Cavalieri possedevano tre note Magioni a Firenze: al Ponte Vecchio (distrutta nel 1944 dalle mine tedesche durante la ririrata), in Via Santa Croce e in Campo Corbolini.
Questa Chiesa, che ora è Commenda dei Cavalieri Gerosolimitani, era anticamente chiamata San Iacopo in Campo Corbolini e San Iacopo fra le Vigne; il primo nome deriva dalla sua costruzione sui terreni della famiglia Corbolini, e il secondo dalla sua posizione circondata da vigne. Fu anche detta San Iacopo dei Vieri, un nome corrotto dalla parola Freres, con cui si chiamavano i Cavalieri. La fondazione di questa Chiesa risale intorno all'anno mille; inizialmente era una Parrocchia e tale rimase per lungo tempo. Inoltre, vi sono memorie che attestano la presenza di un monastero con monache nel 1293; inoltre, si trovano riferimenti a uno Spedaletto, probabilmente destinato ai soldati della Repubblica, in linea con l'Istituto Cavalleresco che ne aveva preso possesso.

Nel primo Novecento, Firenze era al centro di vivaci discussioni sulle origini della città, le sue radici storiche e il quartiere di Santa Croce. Un misterioso toponimo, noto come Tempio, tempium o templum, ha sempre avvolto questa zona, conferendo nomi a strade, chiese e porti ora scomparsi e apparendo su antiche mappe senza una descrizione chiara. Alcuni lo associavano a un antico tempio pagano (Vedi Gianni Zingoni, "I Templari a Firenze. San Jacopo in Campo Corbolini ed il cabreo giovannita del 1694/1695", 2001), ma molti ritenevano che indicasse la presenza dei Cavalieri Templari.
I Massoni, attivi a Firenze sin dai tempi della prima colonia inglese e identificati con la tradizione templare nei loro gradi superiori (sia nel rito scozzese che in quello di York), si sono anch'essi confrontati con il mistero del Tempio. Il quartiere di Santa Croce era destinato a essere trasformato dalla costruzione della Biblioteca, un progetto architettonico del Fratello Bazzani.
Da oltre un secolo, ci si chiede dove si trovasse la sede dei Templari nel quartiere di Santa Croce a Firenze, senza ottenere risposte storiche o archeologiche definitive. Robert Davidsohn, nella sua "Storia di Firenze", fu uno dei primi a tentare di rispondere. Secondo lui, i Templari avrebbero venduto la loro prima sede fiorentina, nota come Santa Croce prope ad Templum, ai frati minori francescani, trasferendosi poi nella magione di San Jacopo in via Faenza, come riportano due fonti.
Questi documenti, considerati attendibili, sono menzionati da Giuseppe Richa, che parla del precettore Gandulfo, e da Telesforo Bini, che ricorda una disputa su alcuni argenti scomparsi da una magione.
Più vago è invece il documento di vendita del terreno di Santa Croce prope ad templum, che cita solo i Frati Minori come acquirenti senza menzionare i venditori. Nonostante ciò, Davidsohn è convinto che fossero i Templari. Egli ha persino indicato il luogo preciso dove avrebbe potuto trovarsi il Tempio: presso l'attuale Cappella Pazzi, una chiesetta a pianta centrale voluta da una famiglia vicina al culto del Santo Sepolcro. Molte chiese templari avevano infatti una pianta centrale o circolare, una relazione ritenuta scontata per decenni ma recentemente messa in discussione. Tuttavia, esempi di "rotonde templari" esistono in tutta Europa.


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