Castelnuovo dei Sabbioni, un tempo vivace comunità inserita nelle verdi colline della Toscana, nel comune di Cavriglia, ha vissuto una storia di profonde trasformazioni che l'hanno portata dall'essere un centro abitato e produttivo a diventare un borgo fantasma, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
La vita del borgo era strettamente legata alla miniera di lignite nelle sue vicinanze, fonte principale di lavoro per gli abitanti ma anche causa di una progressiva destabilizzazione del territorio. L'attività estrattiva, infatti, non solo ha modellato l'economia e la società di Castelnuovo ma ha anche predisposto il terreno a movimenti franosi che, negli anni Settanta, hanno reso insostenibile la permanenza sicura delle persone nel borgo. Questa situazione ha portato alla decisione, difficile ma necessaria, di evacuare il paese, lasciandolo ad affrontare un inesorabile declino.
Il trauma dell'abbandono è stato acuito dalla memoria dell'eccidio del 4 luglio 1944, quando la brutalità della guerra si è abbattuta su questa piccola comunità con la ferocia dell'occupazione nazista con l'approvazione dei fascisti italiani. La strage di settantacinque innocenti ha impresso nella memoria collettiva un segno doloroso, un ricordo che sopravvive tra le rovine silenziose del borgo.
Nonostante l'abbandono, Castelnuovo non è stato completamente dimenticato. Il Comune di Cavriglia e gli abitanti della zona, molti dei quali discendenti delle famiglie originarie, hanno portato avanti la memoria del borgo, sperando in progetti di recupero che potessero ridare vita alle sue strutture ormai in rovina.
La storia del borgo è stata anche fonte di ispirazione artistica, come dimostra la scelta di utilizzarlo come set cinematografico per il film "Ivo il Tardivo", che ha aggiunto un tassello culturale alla sua narrazione.
La situazione del luogo solleva questioni importanti sul rapporto tra lo sviluppo industriale e la sostenibilità ambientale, sulle decisioni che le comunità devono prendere di fronte alle sfide poste dalla natura e dall'attività umana, e sulle modalità con cui la società sceglie di ricordare e onorare il proprio passato.
Oggi, chi visita il borgo può percepire un'atmosfera di solenne tranquillità, un silenzio che parla al cuore dei visitatori, raccontando storie di vita quotidiana, di lavoro, di comunità e di tragedia. Castelnuovo dei Sabbioni rimane un luogo dove il passato invita alla riflessione, un monumento naturale alla resilienza umana e alla capacità di mantenere viva la memoria storica.
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