Cosa
Una città intermitternte
Le foto sono di Conosci Firenze
Mentre ci dirigiamo verso la spiaggia Bau Beach ad Ansedonia, notiamo un cartello sbiadito dal sole e di difficile lettura che indica le rovine romane di Cosa. Incuriositi, decidiamo di fare una ricerca online e rimaniamo sorpresi dalle informazioni che troviamo. Dopo aver letto attentamente, prendiamo la decisione di visitare il sito e ci troviamo davanti a una vista stupefacente: una vasta città romana, seppur in rovina, che ci fa rendere conto della sua grandezza e importanza.
Sorpresi e affascinati da questa scoperta, ci rendiamo conto che non possiamo perdere l'opportunità di esplorare le rovine. Camminando tra le antiche strade e ammirando i resti degli edifici, ci immergiamo nella storia di Cosa e ci rendiamo conto di quanto fosse significativa nel contesto dell'antica Roma.
Non solo le rovine ci affascinano, ma anche lo spettacolare panorama circostante. La vista si estende su paesaggi mozzafiato, offrendo un'esperienza visiva completa che combina l'incanto dell'archeologia con la bellezza naturale dei dintorni.
Incredibilmente colpiti da questa scoperta inaspettata, ci rendiamo conto che visitare le rovine di Cosa è stata un'esperienza da non perdere assolutamente. Godiamoci il fascino della storia antica mentre ci immergiamo nel panorama spettacolare che ci circonda.
Un po' di storia.
La colonia di Cosa, fondata nel 273 a.C., sorgeva maestosamente su una collina a 114 metri sul livello del mare, nella parte meridionale dell'Argentario. Descritta da Strabone (1) durante l'età augustea, la città si trovava sulla baia di fronte al Porto di Ercole, circondata da una laguna. La sua posizione strategica permetteva di ammirare il passaggio dei tonni.
Nonostante le caratteristiche naturali favorevoli, Cosa sembra non aver avuto insediamenti precedenti all'arrivo dei coloni romani. Il nome potrebbe derivare da un toponimo etrusco, ma al momento non ci sono prove di strutture etrusche nel sito. La principale presenza etrusca nelle vicinanze era Orbetello, che alcuni ritengono sia collegata al nome Cosa.
La fondazione di Cosa avvenne nel III secolo a.C., quando Roma attaccò le città etrusche tirreniche e confiscò il territorio di Vulci. La colonia fu fondata nove anni prima dello scoppio della prima Guerra Punica e portò a una riorganizzazione completa del paesaggio agrario, evidenziata dalle tracce di centuriazione nella Valle d'Oro. La presenza del Portus Cosanus conferma le motivazioni strategiche della scelta del luogo. Durante la battaglia delle Isole Egadi contro Cartagine nel 241 a.C., Cosa contribuì alla costruzione della flotta romana, come testimonia un rostro iscritto appartenente a una nave romana affondata.
La città subì una seconda deduzione coloniale nel 197 a.C. e raggiunse il suo massimo splendore intorno al 70 a.C. Tuttavia, subì gravi danni a causa di un'incursione, probabilmente opera di pirati. Durante l'età augustea e giulio-claudia, le testimonianze residenziali più importanti si concentrano nel quartiere intorno al Foro, ma si osserva una riduzione significativa dell'insediamento all'interno delle mura cittadine.
Nel corso dei secoli successivi, la storia di Cosa si caratterizza per periodi di crisi alternati a momenti in cui l'interesse imperiale per la città repubblicana sembra risvegliarsi, come durante l'età severiana. Tuttavia, dopo il 250 d.C., la popolazione si spostò nella pianura e sorse Succosa, derivante dal latino "Sub Cosam". Nel 416 d.C., Rutilio Namaziano descrisse il promontorio di Cosa come un luogo abbandonato e in rovina.
Tra il VI e il IX secolo d.C., un castrum bizantino nacque sull'acropoli e l'insediamento cambiò il nome da Cosa ad Ansedonia. Successivamente, il territorio fu ceduto al Monastero di Sant'Anastasio ad Aquas Salvias. A partire dal XIII secolo, Ansedonia entrò a far parte dei possedimenti della famiglia degli Aldobrandeschi e successivamente del comune di Orvieto. Tuttavia, nel 1329, la città fu distrutta dalla Repubblica di Siena.
La storia di Cosa è caratterizzata da un percorso altalenante nel corso dei secoli. Nonostante sia stata fondata come colonia romana e abbia raggiunto un periodo di prosperità, l'insediamento ha subito numerose crisi e spostamenti della popolazione. Oggi, i resti di Cosa testimoniano la grandezza e l'importanza che la città ebbe nell'antichità, lasciandoci un prezioso ricordo del passato.
(1) Strabone (Amasea, ante 60 a.C. – Amasea ?, tra il 21 e il 24 d.C.) è stato un geografo, storico e filosofo greco antico.
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