L’arliquiera (1) di Lorenzo di Pietro, detto Vecchietta, chiamato così per ragioni sconosciute, (1410-1480), è un'opera di grande importanza artistica e spirituale, è una straordinaria rappresentazione della Passione di Cristo, articolata in otto pannelli principali, ciascuno dei quali narra un episodio centrale del racconto biblico.
Questa pala d'altare, realizzata tra il 1445 e il 1446, evidenzia la capacità dell'artista di coniugare una narrazione chiara con l'abilità pittorica tipica del Rinascimento senese.
Si tratta di una tavola monumentale con due grandi ante ancorate a una struttura centinata, che purtroppo è stata tagliata alle estremità probabilmente durante una rimozione. Le ante sono decorate su entrambi i lati: all'interno presentano scene della Passione di Cristo, mentre all'esterno vi sono raffigurate figure di Santi e Beati, disposte su due registri.
L'interno, un tempo decorato con preziose cornici dorate, mostra solo poche tracce di tali decori. L’esterno, invece, mantiene una divisione a riquadri con figure sacre, che si estende anche al resto della struttura. Le cornici unificano l’insieme con lo stesso motivo decorativo, e vi sono ancora segni dei nomi dei Santi e Beati, oltre a quattro stemmi e alla serratura in ferro originale, che sigillava le ante dell'arliquiera.
Descrizione
- Ultima Cena: In questo primo pannello, Cristo è raffigurato con i suoi discepoli durante il pasto pasquale. Il contesto architettonico rivela la tipica impostazione rinascimentale, con archi e colonne che donano profondità alla scena. La composizione sottolinea il momento in cui Cristo annuncia il tradimento di Giuda, con espressioni intense e partecipative tra i discepoli.
- Lavanda dei piedi: Qui, Cristo mostra il suo esempio di umiltà lavando i piedi ai discepoli. Le figure, disposte in maniera circolare, suggeriscono un movimento continuo e spirituale. Il dettaglio della brocca d'acqua e del bacile in primo piano dimostra la cura che il Vecchietta riservava alla resa dei dettagli.
- Bacio di Giuda: Questa scena drammatica raffigura Giuda mentre tradisce Cristo con un bacio, segnale ai soldati per arrestarlo. Il contrasto tra la figura di Cristo, serena e rassegnata, e quella di Giuda, immersa nell’atto del tradimento, crea una tensione emotiva palpabile.
- Cristo davanti a Caifa: In questa scena del processo religioso, Cristo è posto davanti al sommo sacerdote Caifa. Il Vecchietta rappresenta con grande efficacia l'autorità di Caifa, contrapposta alla calma e dignità di Cristo, che accetta il suo destino.
- Cristo davanti a Erode: In quest'altro episodio processuale, Cristo è portato davanti a Erode, raffigurato in un ambiente solenne e ricco di dettagli architettonici, con colonne e soffitti a volta che conferiscono maestosità alla scena.
- Cristo deriso: In questo pannello, si vede Cristo umiliato e deriso dai soldati, una rappresentazione intensa della sofferenza umana. Le espressioni di scherno e violenza dei soldati contrastano con la quieta dignità di Cristo, immagine della sua accettazione del sacrificio.
- Flagellazione: Qui Cristo è raffigurato mentre subisce la fustigazione, un momento che sottolinea il suo martirio fisico. Le figure dei carnefici, ritratte in movimento, contrastano con la staticità dolorosa del Cristo.
- Salita al Calvario: L’ultimo pannello narra la via Crucis, con Cristo piegato sotto il peso della croce mentre si avvia verso il Golgota. La scena è popolata da figure in movimento, che accompagnano Cristo nel suo percorso di sofferenza.
L’opera è un classico esempio del Rinascimento senese, con un uso drammatico del colore e delle prospettive architettoniche. Il Vecchietta era noto per il suo rigore nella rappresentazione delle figure umane e per la sua capacità di fondere l'emotività delle scene religiose con una composizione geometrica precisa. Gli sfondi architettonici, i volti dettagliati e le espressioni intense sono elementi distintivi del suo stile.
(1) L'arliquiera (o armadietto reliquiario) è un mobile o una struttura sacra, solitamente utilizzata nelle chiese o nei monasteri, destinata a contenere reliquie sacre o oggetti liturgici di grande valore spirituale. In genere, queste strutture sono arricchite da decorazioni artistiche come dipinti o sculture che raffigurano scene religiose, come la Passione di Cristo, santi o beati.
Bibliografia:
- Luciano Bellosi, L'arte nel Rinascimento Senese, Firenze, Giunti, 2003.
- Alessandro Angelini, La pittura del Quattrocento a Siena, Milano, Skira, 2008.
- Enzo Carli, La pittura senese del Quattrocento, Roma, Editalia, 1981.
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