La Madonna dell'Impannata di Raffaello
Il dipinto in questione è un'opera ad olio su tavola di Raffaello Sanzio, datata tra il 1513 e il 1524. Attualmente è esposto nella Galleria Palatina di Palazzo Pitti. Quest'opera d'arte fu commissionata da Bindo Altoviti, un ricco banchiere, come riportato da Vasari. Durante l'era napoleonica, fu trasferita a Parigi ma fece ritorno in Italia nel 1815.
Il quadro raffigura una sacra conversazione, in cui la Madonna offre teneramente il piccolo Gesù Bambino all'anziana Santa Elisabetta. In secondo piano, è possibile notare una probabile rappresentazione di Santa Caterina che mostra affetto e familiarità verso Gesù. Nell'angolo in basso a destra, troviamo un vivace San Giovannino, l'unico personaggio che guarda direttamente l'osservatore. La disposizione delle figure ruota attorno a Gesù, il fulcro centrale della composizione.
L'atmosfera intima del quadro è ulteriormente accentuata dalla presenza in background di un'impannata, un comune rivestimento delle finestre delle abitazioni private dell'epoca. Poiché il vetro era considerato un materiale prezioso destinato alle chiese, nelle case veniva spesso sostituito da teli impermeabilizzati con una sostanza a base di vischio. Questa caratteristica peculiare conferisce il nome all'opera.
Fra Filippo Lippi dipinse San Bernardo nel 1447 per il Palazzo Vecchio a Firenze. Oggi, l'opera è nella Galleria Nazionale di Londra.
Bellezza, Identità e Mistero in un Capolavoro del Rinascimento.
Questa scultura rappresenta una figura femminile nuda con eleganza e precisione, dimostrando la versatilità artistica di Giambologna.
Donatello enfatizza la sofferenza umana mentre quello di Brunelleschi è un tipico esempio rinascimentale.