Cinema fra '800 e '900 a Firenze

Cinema fra '800 e '900 a Firenze.

 

Lista di cinema a Firenze fra la metà del '800 e primi '900 non conclusiva perchè alcuni ritengono, data la grande novità e le aperture di sale e salette per le proiezioni, che nessuno saprà mai con precisione quanti locali erano adibiti a questo spettacolo.

Finita la curiosità per la nuova stupefacente invenzione, il cinema, che tra la fine del secolo scorso e i primi anni del nuovo aveva spinto i fiorentini fino ai Pratoni della Zecca, al Parterre fuori Porta San Gallo o alla Rotonda di Porta al Prato, dove in qualche baraccone da fiera viaggiante si poteva assistere alle prime "meraviglie" della "fotografia animata col cinematografo Lumière". Il pubblico aveva cominciato già ad appassionarsi alla visione di storie drammatiche o passionali, avventurose o comiche. Meglio articolate e costruite e più gradite risultarono le storie "nere", gli intrecci sanguinari e le trame poliziesche. Non mancarono i consensi anche alle "ricostruzioni" storiche e agli eterni conflitti d'amore. Già nel 1908, Luigi Maggi realizzava per la torinese Ambrosio, la prima versione di Gli ultimi giorni di Pompei e la prima del Conte di Montecristo, mentre, a Roma per la Cines, Mario Caserini si cimentava con le storie di Romeo e Giulietta e di Pia dei Tolomei.

Nacque così l'esigenza di mettere a disposizione degli spettatori nuove sale comode ed eleganti. Firenze divenne la prima città d’Italia che permise l’apertura di molteplici sale cinematografiche. La Sala Edison [1] e l'Excelsior, via Cerretani, questi due cinema avevano un'antisala dove un'orchestra di una decina di musicisti deliziava il pubblico in attesa dell'inizio del programma cinematografico. Il cinema ormai si era conquistato un suo pubblico affezionato, ma in genere piaceva enormemente a tutti e, giorno dopo giorno, sottraeva spettatori al teatro. Curiosamente un cronista del tempo, che si firmava Alfa, scrisse: “I Cinema di qui sono frequenti e frequentati; ma perché ... perché il pubblico beve grosso, e, purché veda un ambiente così e così messo e dei figurotti che si muovono, va in brodo di giuggiole”.
Il Savoia (poi Odeon) è, allora come oggi, il più prestigioso ed elegante, sia per la bellissima sala, decorata con ricchi lampadari a bilanciere, con legni scolpiti e sormontata da una cupola a vetri colorati in stile art decò, sia per il prestigioso edificio dove ha sede, lo Strozzino, antistante a palazzo Strozzi. Agli inizi del ‘900 l’edificio, viene ristrutturato per farne, su suggerimento di Eleonora Duse, un moderno e elegante teatro. I lavori, interrotti a causa della prima guerra mondiale, vengono ripresi e terminati nel 1922 sotto la direzione dell’architetto Marcello Piacentini (autore anche dei cinema Barberini e Corso a Roma)
Venne aperto dal cav. Alberini il 18 dicembre 1901 il Cosmorama che chiuderà alla metà di aprile dell'anno seguente situato in via Vecchietti 1. Lo stesso Alberini nel maggio 1902 aprì un'altra sala in via Brunelleschi 4, inizialmente denominata genericamente “sala di proiezioni fisse ed animate", ma verso la fine dell'anno successivo prese il nome di Sala Volpi, dove ora c’è una banca, probabilmente in questa sala lo stesso Alberini proiettava i primi filmati Edison, ed era ubicato di fronte all' ex caffè – birreria Cornelio [2] molto famosa per l’epoca. Firenze nel 1908 contava quasi una ventina di cinematografi. Oltre a quelli dei quali abbiamo parlato, ricordiamo il Marconi (piazza Strozzi 2), il Marzocco (piazza della Signoria), il Centrale (via Calzaiuoli, angolo via de' Tavolini), dove prima c'era il celeberrimo Caffè Castelmur, l'Iris (via della Piazzola 10), il Guido Monaco (via Pontassieve, oggi via Aretina), che per gli abitanti del Madonnone era semplicemente il Ciofini, dal nome dei proprietari, il Cavallotti (borgo San Frediano 60), l'Olympia (via Cavour 19), il Florentia (viale Principe Eugenio, oggi viale Gramsci), il Galileo (nel palazzo dei Pazzi in borgo degli Albizi), il Roma (via Verdi), l'Americano (borgo Ognissanti 76), il Pietro Micca (piazza Beccaria), lo Splendor (via del Romito, ora via Filippo Corridoni), il Verdi (via Ghibellina), + Margherita (via Calzaiuoli, sull'angolo di via degli Speziali, dove prima c'era il Ristorante "La Tazza d'Oro").

E proprio quest'ultimo il Margherita cinematografo fu il primo a incendiarsi. Accadde di sabato, e precisamente alle ore 16.30 del 6 giugno 1908 quando in sala c'erano una trentina di persone. Era appena iniziato il primo spettacolo che per un corto circuito prese fuoco la cabina in legno dell'operatore e le fiamme in un lampo distrussero tutte le pellicole. I danni complessivi vennero calcolati in cinquemila lire, senza contare il costo dei film, compresi quelli per il nuovo programma del giorno dopo. Mentre un cinematografo, il Centrale di via Calzaiuoli, nel 1909 chiudeva, altre sale si aprivano, come l'Orientale (via della Vigna Nuova) nello stesso 1909, il Libia di Giulio Giannoni (con due ingressi: via Cavour e viale Principe Amedeo, l'attuale viale Matteotti), il Garibaldi di Quinzio Vannini e C. (via Pietrapiana) nel 1913 (ricordato da Vasco pratolini nel "Quartiere", il Fulgor di Tommaso Ciapetti (via Maso Finiguerra) inaugurato nel 1914 con il film dell'Eclair Protéa di Victorin Jasset e con Josette Andriot... Continua, tornate ogni tanto perchè sarà aggiornato.

Su Lo Schermo, un articolista di origine fiorentina, che si firma con lo pseudonimo di Argo, ricordando i suoi debutti di spettatore negli anni ’10, scrive così delle sale che lo avevano affascinato: «la dei cinema cittadini [era] rappresentata da due locali di uguale lussuosità e distinzione: il cinema Excelsior, stucco bianco e velluto blu, e il cinema Edison, drappi rossi e legno scuro. In questi due locali vertiginosi, suonava non un pianoforte semplice, ma un’intera orchestra».

 Il quarto dei locali di prima visione è il Supercinema, inaugurato nel 1926 in una serata di gala cui presenziarono le stelle del cinema americano Douglas Fairbanks e Mary Pickford. Dei quattro cinematografi, è quello con la programmazione più scadente, nel senso che proietta i film di minor richiamo. Inoltre, a differenza degli altri cinema di prima visione, durante i mesi estivi per lo più rimane chiuso.
l’Edison, che negli anni venti prende il nome di Reale, è il primo cinema stabile non solo di Firenze ma di tutta Italia. L’Edison è stato aperto, infatti, il 9 giugno 1900 su iniziativa di uno dei pionieri del cinematografo in Italia, Rodolfo Remondini, prima in un locale provvisorio in via Strozzi 1 e in seguito, dai primi di maggio del 1901, nella sede definitiva di piazza Vittorio Emanuele oggi della Repubblica.  Dal 31 dicembre 1943, il cinema Reale cambia nome, divenendo Centrale, per poi riprendere, nell’ottobre 1944, dopo la liberazione di Firenze, il nome storico di Edison. [1]
 

[1] Edison, La sala è stata attiva fino a pochi anni fa. Chiusa il 30 aprile 1993 tra l'indifferenza delle autorità cittadine che non hanno ritenuto necessario salvare il più antico cinema d'Italia.
[2] Il Cornelio, era una elegante e spaziosa baracca di legno ed era molto popolare a Firenze, particolarmente perché frequentato dal giovane Carducci e dalla brigata dei suoi "amici pedanti" e anche perché "dopo la mezzanotte era un locale adattissimo pel giovanotto amante della facili conquiste", (Antonio Frosali, l caffè, in Firenze d'oggi, Associazione della Stampa Toscana - Tipografia di Enrico Ariani, Firenze, 1896). Il locale fu demolito a seguito di un furioso incendio prima del 1896. Al suo posto, anni dopo, con ingresso da via de' Pecori, sorse uno stabilimento di bagni e servizi igienici a pagamento, a sua volta demolito agli inizi degli anni Sessanta.

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