Chiesa di Sant'Andrea

La chiesa di Sant'Andrea, un tempo simbolo religioso e culturale nel cuore di Firenze, era situata nella piazza omonima, un crocevia di storia e vita cittadina, tra via Calimala e il vivace piazza del Mercato Vecchio.
Questa chiesa, risalente agli inizi del IX secolo e strettamente legata alla figura del vescovo Radingo e alla sua sorella Berta, ha rappresentato per secoli un punto di riferimento spirituale per la comunità fiorentina, fino alla sua distruzione nel 1889 durante il "Risanamento di Firenze", che trasformò radicalmente l'area in piazza della Repubblica.
Il legame della chiesa con la storia romana e medievale di Firenze è testimoniato dal suo nome "all'arco", che si riferisce alla sua vicinanza a un arco romano, simbolo dell'antico foro o forse di un arco eretto in onore dell'imperatore Adriano (123 d.C.). Questa denominazione evoca la lunga storia della città, dai tempi dell'Impero romano fino al medioevo, quando la chiesa fu donata ai monaci di San Miniato al Monte, segnando l'inizio di una nuova fase della sua esistenza.

Nonostante le numerose trasformazioni subite nel corso dei secoli, inclusi danni da incendi e restauri, Sant'Andrea ha mantenuto il suo ruolo centrale nella vita religiosa e sociale di Firenze, come dimostra il patronato della famiglia Elisei nel Trecento (1). La chiesa è stata testimone di eventi storici e di vita quotidiana, raccogliendo al suo interno opere d'arte significative, come la tavola raffigurante la Madonna col Bambino e santi attribuita a Domenico Ghirlandaio e poi a Cosimo Rosselli, oltre a reliquiari e monumenti tombali che raccontano la storia delle famiglie fiorentine. (Spesso le opere situate all'interno delle chiese venivano vendute per pochi spiccioli a coloro che oggi sono ricordati come grandi collezionisti).

Tuttavia, la lunga storia di Sant'Andrea non è stata sufficiente a proteggerla dalle esigenze di modernizzazione urbana che hanno portato alla sua demolizione, un evento che ha cancellato un pezzo di storia fiorentina per fare spazio alla nuova piazza. La scomparsa della chiesa di Sant'Andrea rappresenta una perdita inestimabile per il patrimonio culturale di Firenze, un ricordo delle radici profonde e delle trasformazioni che hanno modellato la città nel corso dei secoli.


(1) Gli Elisei furono notabili nella città di Fermo (Marche), esuli da Firenze nel XII-XIII secolo al tempo delle lotte tra guelfi e ghibellini.

Una breve bibliografia:
- Giuseppe Richa, Notizie istoriche delle chiese fiorentine, Tipografia Piatti, Firenze, 1754.
- Guido Carocci, Firenze scomparsa: antiche vedute della città, Tipografia Barbèra, Firenze, 1902.
- Cesare Guasti, Le Chiese di Firenze dal medioevo all'età moderna, Casa Editrice Fiorentina, Firenze, 1938.

L'immagine di copertina Veduta della Piazza della Chiesa di S. Andrea nel Vecchio Mercato di Firenze di Fabio Borbottoni (1820 - 1902)

Aggiornamento 14/04/2024

Giuseppe Baccani, affresco dell'altare maggiorne nella chiesa scomparsa.1889
Il Campanile della Chiesa di Sant'Andrea prima di essere demolito verso il 1880-1890.
Altri articoli
Sinagoga a Firenze
Sinagoga a Firenze

La prima pietra venne posta uno dei rari esempi di architettura Moresca in Italia, nel 30 giugno 1874.

Pieve di S. Giovanni Battista a Remole
Pieve di S. Giovanni Battista a Remole

Una delle più belle pievi romaniche, documentata prima del Mille, dalla facciata particolare e snella.

La Madonna del Parto
La Madonna del Parto

Il dipinto della Madonna del Parto rappresenta un importante risultato dell'arte rinascimentale legato ai dibattiti teologici dell'epoca.

Oratorio di Santa Maria della Croce al Tempio
Oratorio di Santa Maria della Croce al Tempio

L'oratorio in via S. Giuseppe è il secondo edificio, in ordine cronologico, di pertinenza della Compagnia di Santa Maria della Croce al Tempio.