Santa Reparata
Tappeto Musivo
Santa Reparata e il suo meraviglioso tappeto musivo: un viaggio nel passato di Firenze!
Oggi vogliamo portarti in un affascinante viaggio nel tempo, alla scoperta dei segreti sepolti sotto l'attuale cattedrale di Firenze. Dopo ben 10 anni di scavi appassionanti, un'area archeologica unica è finalmente aperta al pubblico. Qui, tra le antiche rovine, puoi fare un salto indietro nel tempo e immergerti nella vita di Firenze, dal I al XIV secolo d.C.
La cattedrale di Santa Reparata, costruita nei primi anni del V secolo d.C., è una testimonianza straordinaria dell'antica storia di Firenze. Si trova all'interno delle antiche mura romane, su un terreno che era già parte di un vivace centro urbano fin dal I secolo a.C.
Secondo le leggende medievali, Santa Reparata fu fondata in seguito alla vittoria di Firenze sulle orde barbariche di Radagaiso nel 405 d.C. Questa imponente chiesa cristiana era uno dei più grandi edifici religiosi della regione.
Ma ciò che rende Santa Reparata ancora più affascinante è il suo incredibile tappeto musivo. Questo splendido mosaico fu realizzato grazie alla collaborazione tra gli abili artigiani nord-africani e l'élite cittadina, testimonianza della vitalità e dell'importanza di Firenze nel V secolo d.C.
Nel corso dei secoli, la cattedrale paleocristiana subì diverse modifiche e ampliamenti, in particolare durante l'alto medioevo e il periodo romanico. Tuttavia, alla fine del XIV secolo, fu demolita per far spazio alla maestosa cattedrale attuale, che era già in fase avanzata di costruzione.
La Chiesa di Santo Stefano a Firenze, testimone secolare di devastazioni e rinascite, custode di affreschi e misteri perduti.
Il Crocifisso ligneo nella navata destra forse è stato intagliato dal legno dell'albero che miracolosamente rinverdì
Il Tabernacolo di Santa Maria della Tromba oggi si trova in via Orsanmichele a Firenze, su una cantonata del palazzo dell'Arte della Lana.
La cura e la bellezza degli ornamenti di Santa Maria Novella si può riassumere con il nome dato da Michelangelo: "La mia sposa".