Il Giardino della Botanica Superiore
Giardino di Boboli
Mentre percorri la Cerchiata Grande (1) nel tratto nord-ovest del viale dei Cipressi nel Gardino di Boboli, noterai un affascinante cancello adornato con un mosaico rustico. Questo cancello ti condurrà a un terrazzamento sostenuto da un alto muro, che rappresenta il Giardino Botanico Superiore. Il giardino si estende lungo una pendice ed è arricchito da sei vasche per piante acquatiche, due tepidari, due serre seminterrate. La sua forma attuale risale alla metà dell'Ottocento, ma in precedenza, questa area quadrangolare, che originariamente fungeva da orto durante l'ampliamento seicentesco di Boboli, fu trasformata in un giardino nel 1766 grazie ai progetti di Gasparo Maria Paoletti e Giuseppe Ruggieri. Le piante coltivate qui erano rare ed esotiche, e tra di esse si trovavano anche gli ananas, da cui il giardino prende talvolta il nome. Il giardino era suddiviso in tre terrazzamenti: quello inferiore, il più ampio, era attraversato da un viale centrale e quattro vialetti trasversali che conducono a sei vasche. Sui quattro basamenti alla fine dei vialetti erano collocate alcune sculture provenienti dalla fontana di Giunone di Bartolomeo Ammannati.
Tra il 1815 e il 1817, Giuseppe Cacialli fu incaricato di progettare due nuovi tepidari: il Tepidario Grande e il Tepidario Piccolo. Quest'ultimo era caratterizzato da una sommità di forma "sgusciata" con richiami neoegezi, ma è il Tepidario Grande che si distingue per la sua grandiosità e originalità. Esso chiude il lato nord-ovest del quadrilatero del giardino ed è orientato verso sud per sfruttare al massimo il calore solare per le piante al suo interno. Le sue grandi finestre sono leggermente inclinate rispetto alla verticale per questo scopo. L'edificio si sviluppa in un corpo lungo e stretto, con telai delle finestre che lo suddividono. Solo nella parte centrale si apre un ingresso monumentale, con una copertura rialzata sostenuta da una coppia di colonne doriche che si collegano in modo insolito alle grandi pareti vetrate sul retro. Nel 1852, il botanico Filippo Parlatore, responsabile del Museo di Fisica e di Storia Naturale situato nella struttura della Specola, ottenne spazio per espandere il giardino botanico annesso al museo. Così, la Botanica Superiore fu completamente trasformata per organizzare le piante in modo sistematico in base alla loro provenienza geografica. Nel 1881, quando l'Orto Botanico fu spostato nello storico Giardino dei Semplici, Boboli e con esso anche la Botanica Superiore iniziarono a decadere. Tuttavia, i tepidari e le serre per la propagazione delle piante continuarono a essere utilizzati fino alla Seconda Guerra Mondiale, principalmente per fornire piante ornamentali per la Real Casa, e successivamente fino al 1966 per la coltivazione di orchidee.
(1) Cerchiate sono viali, piccoli e grandi, coperti a tunnel da alberature intervallate da arbusti sempreverdi.
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