La Vecchina del Cacao
Tanti anni fa una famosa ditta produttrice di cacao venne in mente di usare come rèclame dei propri prodotti un disegno ricavato da un dipinto nel quale era raffigurata una vecchina nell'atto di bere con piacere un buon cacao. Quel disegno piacque, fece fortuna, apparve per anni sulle confezioni del cacao, nelle affiches, nella pubblicità dei giornali, ed è per i collezionisti e gli amanti del passato tutt'ora molto conosciuta. Ebbene, la vecchina del cacao, è quella che vediamo nell'immagine in basso, tramandateci da un fotografo dell'ottocento a me rimasto ignoto. Si chiamava Rosa Costanti ed abitava all'ultimo piano del palazzo numero 44 di via Aretina (ora numero 82 in via Gioberti) di cui la figlia Cesira, sposata al muratore Cianfanelli, era custode e portiera. In tarda età, Rosa, che aveva un volto disteso e sereno, nonchè un dolcissimo sorriso, fu richiesta più volte come modella da pittori fiorentini che eternarono il simpatico personaggio in numerosi dipinti, tra i quali quello famoso del caffè. Rosa visse a lungo, e mori a 96 anni, durante la prima guerra mondiale. Longeva fu anche la figlia Cesira, nata nel 1848, che visse centun anni, ed essendo centenaria andò a votare per le elezioni del 1948.
Rosa Costanti, la "Vecchina" del Cacao
I "due vecchi" disegnati da Oschner
Storia:
La storia di queste tre ditte, legate fra loro dall’immagine dei “due vecchietti” inizia nel 1850 quando, Michele Talmone aprì a Torino, in Via Balbis il suo primo laboratorio.
Nel giro di pochi anni la cioccolateria, grazie anche all’utilizzo di macchinari a vapore, assunse dimensioni industriali.
Alla morte di Michele Talmone l’attività fu portata avanti con successo dai 5 figli; fu uno di questi che nel 1890 fece disegnare dal cartellonista tedesco Oschner i ” due vecchietti”.
L’immagine fu accolta con grande favore dal pubblico e, all’ inizio del 900 apparve sulle prime scatole di latta che, a dimostrazione del grande successo nelle esportazioni, riportavano, le istruzioni d’uso in ben 4 lingue!
Le scatole venivano prodotte in 6 misure differenti Kg 5 – 1 – ½ – ¼ – 1/8 -1/16, oltre ai “lattoni” per la vendita del prodotto sfuso.
L’immagine fu accolta con grande favore dal pubblico e, all’ inizio del 900 apparve sulle prime scatole di latta che, a dimostrazione del grande successo nelle esportazioni, riportavano, le istruzioni d’uso in ben 4 lingue!
Tagliacarte cacao “ Due Vecchi”
Le scatole venivano prodotte in 6 misure differenti Kg 5 – 1 – ½ – ¼ – 1/8 -1/16, oltre ai “lattoni” per la vendita del prodotto sfuso.
In occasione dell’ Esposizione di Torino del 1911 la Talmone creò il “Padiglione Egiziano” che riproduceva esattamente un Tempio Egizio, questo motivo fu riportato anche sulle scatole di latta nelle 2 versioni: “Cioccolato delle Piramidi” e “Qualità Lusso”.
Lo stabilimento fu ampliato nel 1895 e rinnovato nel 1904 in stile Art Nouveau, quindi, nel 1929, la Talmone si trasferì in corso Francia, nucleo di quella che divenne, con altre aziende, la Venchi-Unica in Piazza Massaua.
Dopo una vita di riscatto e di pentimento, Veronica mor, molto anziana, a Roma, a palazzo Salviati
Le Cascine formano due passeggiate; la passeggiata per l'estate e la passeggiata per linverno.
La festa di Sant'Anna è una delle ricorrenze riconosciute dal Comune di Firenze e ancora oggi celebrata. La festa, molto conosciuta dai fiorentini.
Il buon Filippo ricorda molto bene quanto ha preso come dote dalla famiglia della dolce Bartolommea.