Piazza di Parte Guelfa o di San Biagio
La Piazza di Parte Guelfa trae il suo nome dal Partito Guelfo, che nel 1266 prevalse sui Ghibellini. In tempi antichi, questa piazza era un semplice sagrato e era chiamata Piazza di Santa Maria Sopra Porta, in quanto si trovava nelle vicinanze della Porta meridionale della città, accanto a una chiesa romanica. Nel periodo cristiano, questa area prese il nome di Porta Santa Maria, da cui deriva anche il nome della strada che conduce al Ponte Vecchio, Via Por Santa Maria.
La piccola Piazza di San Biagio, ora nota come Piazza di Parte Guelfa, acquistò grande importanza storica poiché qui avrebbe dovuto celebrarsi il matrimonio tra Reparata e il giovane Buondelmonte. Tuttavia, le nozze non ebbero luogo poiché il giovane Buondelmonte si innamorò di Beatrice, figlia di uno dei Donati. Questa offesa provocò la morte del giovane, un evento che rappresenta un capitolo significativo nella storia medievale di Firenze. Questo omicidio, secondo i contemporanei, scatenò le lotte tra Guelfi e Ghibellini, portando a violenza e distruzione e segnando uno dei periodi più tumultuati nella storia della città.
«La casa di che nacque il vostro fleto,
per lo giusto disdegno che v'ha morti,
e puose fine al vostro viver lieto,
ora onorata, essa e i suoi consorti:
o Buondelmonte quanto mal fuggisti
le nozze sue per li altrui conforti!
Molti sarebber lieti che son tristi,
se Dio t'avesse conceduto ad Ema
la prima volta ch'a città venisti.
Ma convenìesi a quella pietra scema
che guarda 'l ponte, che Fiorenza fesse
vittima nella sua pace postrema. »
(Dante, Divina Commedia, canto XVI del Paradiso, 136-147)
Piazza San Biagio divenne ancora più rilevante grazie alla presenza del Palagio e alla chiesa, dove si trovava la "campana bellifera", nota anche come la Martinella. Questa campana veniva suonata per annunciare l'arrivo della guerra prima di essere trasportata su un carro o Carroccio, custodito sotto le Logge del Mercato Nuovo. La chiesa di San Biagio ospitava anche le pietre focaie donate da Goffredo di Buglione a Pazzino de’ Pazzi, che ancora oggi vengono utilizzate per accendere il "fuoco sacro" durante lo Scoppio del Carro a Pasqua.
Nel 1785, durante il periodo di dominio dei Lorenesi, la chiesa fu soppressa e trasformata in una caserma dei pompieri, dove venivano conservati i "carri di volata". Una curiosità interessante è che i pompieri avevano una capra come mascotte, che spesso si avventurava fino a Piazza della Signoria. Da qui nacque un modo di dire che si sente di tanto in tanto: "È più stupida della capra dei pompieri, che cerca l'erba in Piazza della Signoria!".
Successivamente, nei primi anni del '900, i Vigili del Fuoco si trasferirono in Via La Farina, consentendo finalmente il restauro del Palagio e della Chiesa. La piazza assunse quindi l'attuale nome. Nella piazza si trova anche il Palazzo Canacci, costruito nella metà del XV secolo e successivamente acquisito dal comune dopo l'estinzione della famiglia Canacci. Oggi ospita il comitato per il Calcio in Costume.
Bibliografia:
Bargellini - Guarnieri, "Le Strade di Firenze" IV volume, Bonechi Editore, 1986, Firenze
Nuovo Stradario della Città di Firenze, Libreria Bolli, 1838, Firenze. Downloaf Free
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