La trasformazione di Piazza della Repubblica a Firenze.
L'attuale scenario di Piazza della Repubblica, una vasta e raffinata piazza dall'aura europea, è il risultato di un imponente processo di demolizione e trasformazione del centro storico avvenuto tra il 1885 e il 1895. In passato, questa area ospitava le case del Ghetto ebraico e le antiche vestigia della Firenze romana e medievale, con il cuore rappresentato dal Mercato Vecchio, sorto sulle rovine del Foro romano e circondato da intricati vicoli.
Verso la fine del XIX secolo, l'immagine tradizionale della città scomparve completamente, lasciando spazio a una nuova visione progettata per soddisfare gli interessi speculativi e le aspirazioni della classe borghese emergente. L'architetto Corinto Corinti intraprese una significativa campagna di rilevamento delle stratificazioni storiche del tessuto urbano destinato alla demolizione, mentre Guido Carocci e Luigi Milani contribuirono agli studi e agli scavi che portarono al recupero di elementi preromani e romani.
L'inaugurazione del monumento equestre a Vittorio Emanuele II nel settembre 1890 segnò la nascita del nuovo quartiere borghese, segnando la fine del cuore popolare di Firenze. Le due piazze, quella antica del Mercato Vecchio e quella nuova dei caffè, sono sempre state il palcoscenico della vita cittadina, ma la demolizione dell'antico quartiere portò a una trasformazione radicale: da uno spettacolo popolare di merci e mercanti si passò a un'anfiteatro borghese incentrato sulla passeggiata e sui caffè all'aperto.
Con il progresso dei lavori di rilevamento di Corinto Corinti e l'emergere della Florentia romana, nuovi edifici iniziarono a sorgere lungo i nuovi tracciati stradali, reinterpretando il passato medievale e contribuendo a creare una nuova estetica uniforme in contrasto con la varietà pittoresca del passato.
Durante l'Unità d'Italia, la vita a Firenze conservava ancora il carattere di un grande paese, con mercati, fiere e vita di quartiere predominanti sulle usanze borghesi del caffè e della passeggiata. Solo verso gli anni '80 dell'Ottocento il centro cittadino vide la comparsa di locali notturni come il Bottegone, Doney, il Caffè Elvetico e il Panone. Tuttavia, piazza della Repubblica si distinse come la "piazza dei caffè", diventando il punto d'incontro di locali eleganti come le Giubbe Rosse, Gilli, Paszkowski e il caffè-concerto Gambrinus.
Oltre a offrire bevande e piaceri gastronomici, questi luoghi divennero veri e propri circoli culturali, frequentati dagli artisti, letterati e politici più importanti del tempo. Le Giubbe Rosse divennero il punto d'incontro dei futuristi fiorentini, mentre Gilli e Paszkowski accolsero gli intellettuali di spicco. Piazza della Repubblica non fu solo una piazza di caffè, ma un crocevia culturale vivace nella Firenze del tempo.
l'origine esatta del termine resta incerta. Interessante il fatto che qui c'era la casa di Bartolomeo, fratello minore del più famoso Leonardo.
Via dei Pellicciai diventa Piazza del Monte di Pietà, salvaguardando i poveri.La trasformazione urbanistica cancella l'antico splendore.
Il punto di incontro delle vie nel Trebbio attribuito a Giovanni Pisano nel 1308. La sua etimologia è ancora molto discussa.
Un'antica via di Firenze, collega Borgo Santi Apostoli a Via delle Terme, evoca storie e leggende legate a fiori e famiglie nobili.