Massa senza Carrara

Massa
senza Carrara

 

 

« È talmente privilegiata questa città di un clima temperato, di un'aria balsamica, mentre che la natura la difende dalla parte di grecale sino a maestro dai venti più molesti mediante contrafforti, i quali davanti a Massa si umiliano in deliziose colline ai di cui piedi corrono spumanti le limpide acque del Frigido, per formare della vallecola uno spettacoloso teatro, cui serve di scena il vicino mare, il promontorio e le isole del golfo di Luni, che essendo inoltre ben fornita, sotto il rapporto fisico-meteorologico, può dirsi la Nizza della nostra Toscana. » (Emanuele Repetti, Treccani)

 

 

Ignota è l'origine di Massa e solo si sa che il luogo ove giace corrisponde a un incirca a quello della Mansione ad Taberna Frigida della Tavola Peutingeriana. È ricordata la prima volta in documenti del secolo IX, attestanti che i vescovi di Luni vi avevano molti possedimenti.
Sullo scorcio del secolo X Ottone il Grande diede la Corte di Massa ad Adalberto vescovo di Luni. Sotto Federico Barbarossa era già sede di un marchese e nel 1268 riedificata più grande e più bella da Castruccio Castracani (1) sul principio del secolo XIV.

Porta Martana

 

Dopo molte vicende e molti cambiamenti di signorie dei marchesi propri, dei Lucchesi, Pisani, Fiorentini ed altri ancora, i cittadini di Massa, per consiglio dei Fiorentini, elessero, 8 dicembre del 1411, a loro signore feudale Antonio Alberico Malaspina (2) marchese di Fosdinovo. Suo figlio Giacomo comprò Carrara dai Fregoso di Genova; e il suo nipote Alberico II, amico di Michelangelo, non lasciò, nel 1519, che una figliuola, per via della quale Carrara pervenne, nel 1520, all'illustre famiglia genovese dei Cybo. Sotto il costei figliuolo, Alberico III. Massa divenne una città per essere recinta di mura comprendenti i luoghi aggregati intorno al castello: di questo recinto rimane una sola porta detta Martana. Nel 1568 Massa diventò la sede di un principato e sotto Alberico IV, nel 1663, di un ducato. Maria Teresa, figliuola dell'ultimo dei Cybo, recò, nel 1741, col suo sposalizio con Ercole Rinaldo, il ducato a casa d'Este, la quale però si estinse con lui stesso nel 1803.
Le memorie della famiglia Cybo si possono considerare come un riassunto della storia di Massa per quattro secoli: e dimostrano che i Cybo in generale tennero un governo pacifico, paterno e favorevole alla prosperità locale, cui concorse anche l'immigrazione di nobili genovesi.

 

 

Molte furono le vicende e le trasformazioni del ducato nel periodo napoleonico. Soppresso in prima, fu annesso al dipartimento del Crostolo, dipendente per conseguenza da Reggio Emilia; sorto poi l'Impero, Napoleone l'aggregò al ducato di Luni e Piombino e lo diede alla sorella, la principessa Elisa Bacciocchì; finché, nel 1809, ripristinò il ducato di Massa e lo conferì a Regnier, che divenne duca di Massa.
Nel 1814 la Restaurazione si aggiunsero nuovi cambiamenti nel Ducato. Il trattato di Vienna del 9 giugno 1815 lo assegnò all'unica figlia dell'ultimo degli Estensi, Ercole Rinaldo, e dell'ultima dei Cybo, Maria Beatrice, vedova dell'arciduca Ferdinando, figlio dell'imperatore austriaco Francesco I ed al loro figliuolo Francesco IV, il ben noto duca di Modena. La madre, quale erede dei Cybo, ebbe il ducato di Massa
e Carrara, e il figlio, quale erede degli Estensi, il ducato di Modena. I due ducati rimasero disgiunti apparentemente sino alla morte di Maria Beatrice, nel 1829, e nel medesimo anno il ducato di Massa e Carrara passò, per diritto ereditario, al suddetto Francesco IV duca di Modena, col quale ebbe comuni le peripezie nelle vicende del risorgimento d'Italia e la fine, nel 1859, per la fuga del duca Francescodall'avvicinarsi dei Franco-Sardi in Lombardia. Il ducato fu soppresso dal plebiscito e convertito nella presente piccola provincia di Massa e Carrara. Le vicende descritte si rispecchiano nei nomi successivi di Massa del marchese, Massa ducale e ora semplicemente Massa di Lunigiana o lunense.


(1) Castruccio Castracani Signore di Lucca (Lucca forse 1281 - ivi 1328); della famiglia magnatizia lucchese degli Antelminelli. (Treccani)
(2) Antonio Alberico Malaspina  nacque presumibilmente nell'ultimo quarto del secolo XIV da Spinetta, marchese di Fosdinovo e duca di Gravina e da Margherita da Barbiano, figlia di Francesco conte di Cunio. Nel 1398 successe al padre insieme con il fratello Gabriele sotto la reggenza della madre.​

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