Il Masso delle streghe, conosciuto anche come Masso di Mandringa a Volterra, Pisa, è avvolto da un'aura di mistero e leggenda. Questo grande blocco di roccia, un masso erratico, si trova "dove non dovrebbe", intrigando da sempre chiunque lo osservi. Gli antichi Etruschi e Romani utilizzavano questi massi per costruire tombe per personaggi importanti, attribuendo loro un significato quasi sacro.
"Chi sciacqua le lenzuola / alla Docciola, - ricordava il D’Annunzio nel 'Forse che si forse che no' - convien che l’acqua attinga / alla Mandringa".
Le teorie sulla loro origine sono numerose e variopinte: c'è chi pensava fossero stati spostati dai giganti, chi attribuiva il loro movimento al diluvio universale, chi ancora li vedeva come eruzioni vulcaniche o come strumenti di sacerdoti druidici usati per compiere sacrifici.
Tra questi massi, il Masso di Mandringa è particolarmente famoso per le leggende che lo circondano. Si narra che le streghe si riunissero qui ogni sabato notte per danzare sotto il chiaro di luna. Il masso, di color ocra, presenta una crepa che potrebbe aver fornito riparo in tempi antichi. Alcuni suggeriscono che fosse parte della cerchia muraria etrusca, servendo come porta d'accesso conosciuta come Porta di Mandringa.
Ai piedi del masso, sotto un arco duecentesco, sgorga un'acqua limpida e pura, un tempo considerata la migliore della città, anche se oggi non è consigliabile berla.
Secondo un'antica leggenda, ogni sabato notte, poco prima di mezzanotte, le voci stridule delle streghe terrorizzavano chi abitava nei dintorni. La descrizione di queste notti di tregenda è vivida nei racconti tramandati nel tempo, dove si parla di fruscii inquietanti nell'aria, seguiti da brusii sempre più intensi che preludono alla danza delle streghe.
Le donne e i ragazzi, terrorizzati, restavano svegli nei loro letti, ascoltando i lugubri suoni della notte. Neppure gli uomini osavano uscire, temendo di incrociare entità malvagie annunciate dal lugubre stridio delle civette e dai miagolii dei gatti. La Fonte di Mandringa, lungo la Via Pisana, è un altro elemento di questo scenario magico. Passando con l’auto, è facile non notarla, ma il sito storico si nasconde sotto il livello della strada. Per raggiungerla, si deve parcheggiare sopra le Balze e scendere con cautela lungo il ciglio della strada trafficata. Una volta lì, si può ammirare questa fonte medievale, forse immaginando le streghe che un tempo si riunivano attorno al masso.
Situata lungo il fiume Arno, vanta una storia ricca e un passato glorioso come repubblica marinara.
Il Masso è a Volterra, avvolto da leggende di danze di streghe notturne, nasconde storie di antichi misteri e credenze popolari.
Costruito nel 1863 e ricostruito nel 1951 dopo la distruzione bellica e nuovamente crollato nel 1966, collega le sponde dell'Arno a Pisa.
Frammenti ritrovati a Berlino e un dipinto a Napoli suggeriscono che il capolavoro era monumentale.