Le due torri degli Ardinghelli sono tra le quattordici torri medievali di San Gimignano, situate in piazza della Cisterna, all'angolo con piazza del Duomo. Gli Ardinghelli, una delle famiglie ghibelline più influenti di San Gimignano, erano in continua rivalità con i guelfi Salvucci. Prosperi grazie al commercio e alla finanza, mantenevano legami commerciali con la Lombardia e l'Oriente.
Le torri risalgono al XII secolo, un periodo d'oro per l'edilizia di San Gimignano. Documentate già nel 1199, superavano in altezza la Torre Rognosa, la torre del palazzo comunale, nonostante un divieto del 1255 che imponeva limitazioni sull'altezza. La torre più vicina alla loggia rimase intatta fino al 1870, quando fu ridotta per motivi di stabilità.
Negli anni '30 del Novecento, la torre fu sopraelevata di alcuni metri. Questa era la torre originaria degli Ardinghelli, mentre l'altra torre apparteneva alla famiglia de’ Pellari, parte della consorteria degli Ardinghelli. Un ponte, menzionato già nel 1287, collegava le due torri, e le tracce della sua esistenza sono ancora visibili sopra il livello del tetto attuale.
Le torri, entrambe a base quadrata, si distinguono per le loro differenze architettoniche: quella di destra, più stretta, ha un aspetto severamente medievale, con poche e strette aperture, mentre quella di sinistra, più ampia, presenta grandi finestre ad arco, oggi parzialmente tamponate.
Bibliografia.
- Giovanni Rossi, San Gimignano: Torri e Palazzi, Editore locale, Firenze, 2005.
- Maria Bianchi, Architettura medievale in Toscana, Casa Editrice XYZ, Pisa, 2010.
- Luca Conti, La storia delle torri di San Gimignano, Rivista Storica Italiana, Roma, 2018.
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Un luogo sacro e caro alle Ninfe e agli Dei.
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