Bagno Vignoni
Acque sacre alle Ninfe e agli Dei
Il sito termale di Bagno Vignoni, situato nella frazione di San Quirico d'Orcia, rappresenta un luogo di notevole rilevanza storica e culturale. Si presume che la sua fama risalga all'epoca etrusca, ma è innegabile il suo utilizzo durante l'epoca romana, come attestato da una lapide posizionata sotto il porticato della Chiesa di Santa Caterina, che consacrava le acque a divinità ninfali.
Grazie alla sua prossimità alla Via Francigena, una delle principali vie di pellegrinaggio in Europa, queste terme divennero particolarmente frequentate nel Medioevo. Il borgo di Bagno Vignoni si sviluppò attorno alle sorgenti termali e divenne una tappa obbligata per i pellegrini diretti a Roma. Nel XII e XIII secolo, il castello e i bagni facevano parte del dominio dei Tignosi, all'interno della circoscrizione signorile di Tintinnano, per poi passare sotto il controllo della famiglia Salimbeni nel XIV secolo.
Le acque termali di Bagno Vignoni erano apprezzate sia per l'igiene personale che per il trattamento di numerose patologie, attirando così personaggi illustri, tra cui Papa Pio II Piccolomini e Lorenzo il Magnifico, quest'ultimo recandovisi per alleviare i sintomi di una dolorosa artrite.
Una dettagliata descrizione delle terme è contenuta nella "Relazione su lo Stato Senese", presentata al Governo dei Nove e stilata da Simone Tondi nel 1334. Questo documento descrive la struttura termale di forma quadrata, circondata da edifici e locande, con una cappella al suo centro. La sorgente termale era suddivisa in due parti, offrendo riparo dalla pioggia agli ammalati. Inoltre, erano previsti spazi separati per le donne e per gli uomini, rispettando le convenzioni dell'epoca.
Santa Caterina da Siena fu una delle frequentatrici più assidue di queste terme, al punto che nel 1660 la famiglia Amerighi dedicò una cappella di fronte alla vasca in suo onore. Fin dalla sua giovinezza, Santa Caterina visitava le terme insieme alla madre Lapa, in particolare tra il 1362 e il 1367. In una delle sue ultime lettere, quando si trovava nelle vicinanze di Rocca a Tentennano, Santa Caterina racconta della sua ultima visita a Bagno Vignoni, in cui si rivolse all'immagine riflessa nelle acque.
A lapide in greco del portico.
Qui scorre l'acqua a cui si uniscono le calde sorgenti che generano queste fonti termali.
Queste acque curano e leniscono le malattie degli uomini.
Le Ninfe, donatrici di questo grande bene, hanno trovato in queste sorgenti la loro dimora
e hanno adornato questo luogo con la loro presenza.
Lattanzio Tolomei, senese, ha voluto celebrare la loro presenza con questa iscrizione.
“O Naiadi che abitate questi caldi vapori
liberando il fuoco perenne fra le onde
restituendo col vostro eterno fluire
i sofferenti liberi dalla morte odiosa,
io vi saluto, e voi donate acque copiose.
Scorrete leggiadre o buone sorgenti
e portate agli infermi col vostro fluire
la salute ed ai santi un bagno dolcissimo.
Entrambi vi saranno grati.”
Il sito è costituito dall'eremo (detto "Rotonda di Montesiepi") e dalla grande abbazia, meta di grande flusso turistico.
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Due torri medievali, antiche e imponenti, testimoniano un passato di potere e rivalità architettonica.