Villa La Quiete, presente già nel catasto fiorentino del 1427, porta il suo nome attuale grazie all'affresco "La Quiete che placa i venti," dipinto nel 1632 da Giovanni da San Giovanni (nella foto sopra). Nel 1432, fu comprata dal capitano di ventura Niccolò da Tolentino e passò nel 1453 nelle mani di Pierfrancesco di Lorenzo de'Medici. Questo complesso rimase di proprietà dei Medici fino al 1561. In quell'anno, Cosimo I concesse l'intero edificio all'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, da lui stesso fondato.
Nel 1627, la granduchessa Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando I de' Medici, visse in questa villa ed è famosa per essere stata destinataria di una delle quattro Lettere Copernicane scritte da Galileo Galilei. Nel 1650, la villa fu acquistata da Eleonora Ramirez de Montalvo, fondatrice della Congregazione laica delle Ancille Minime della SS. Trinità, che si dedicava all'educazione religiosa e culturale delle giovani fiorentine di nobili famiglie. Su richiesta della granduchessa Vittoria della Rovere, protettrice della Congregazione delle Montalve (dal nome della fondatrice), nel 1688 fu costruita e consacrata la chiesa all'interno della villa.
Dal 1716, la granduchessa Anna Maria Luisa de'Medici, figlia del granduca Cosimo III, assunse la tutela delle Montalve e scelse La Quiete come luogo di villeggiatura e ritiro spirituale durante i mesi estivi. In questo periodo furono affrescate le sale al piano terreno e il giardino all'italiana fu sistemato, ancora oggi considerato uno dei giardini medicei più belli e ben conservati.
Firenze deve molto a questa principessa istruita e raffinata, che nel 1737 stipulò il "Patto di Famiglia" con la dinastia dei Lorena. Questo accordo stabiliva che i nuovi governanti non avrebbero potuto portare via dalla capitale e dallo Stato del Granducato "Gallerie, Quadri, Statue, Biblioteche, Gioielli ed altre cose preziose" dell'eredità del Sere-nissimo Granduca, affinché rimanessero a decorare lo Stato, per il beneficio del pubblico e per attirare la curiosità dei visitatori. Con le riforme attuate dal governo dei Savoia nel 1864, Villa La Quiete divenne di proprietà statale. Tuttavia, le Ancille della SS. Trinità poterono continuare a vivere lì e a svolgere la loro missione di istruire le giovani. La sorte del complesso di San Iacopo di Ripoli in via della Scala, la sede cittadina dell'educandato che era passato di proprietà al Demanio e destinato a diventare una caserma, fu invece diversa. Le Montalve dovettero abbandonarlo.
Questo rese necessario espandere Villa La Quiete per accogliere le consorelle cittadine, le opere d'arte, gli arredi e i paramenti sacri che avevano portato con sé da via della Scala. Fino alla prima metà del Novecento, il Conservatorio Femminile de La Quiete godette di un notevole prestigio, ma a partire dal Secondo Dopoguerra, a causa dei profondi cambiamenti nella società, questa secolare istituzione ha visto una drastica diminuzione delle iscrizioni.
Dal 1992, l'intera struttura è passata sotto l'egida dell'Università degli Studi di Firenze. Nel 2008, l'edificio è stato acquisito dalla Regione Toscana e gestito, in collaborazione con l'Università, dal Sistema Museale dell'Università di Firenze.
La villa è stata un centro di potere e cultura mediceo, legata a Palazzo Pitti, gli Uffizi e altri importanti luoghi.
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