Chiesa San Salvatore in Ognissanti e il Cenacolo
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La chiesa di Ognissanti, sebbene poco celebrata, resta un autentico gioiello dell'arte a Firenze, spesso sfuggente all'occhio inesperto e poco conosciuta perfino tra i fiorentini. Tuttavia, questa descrizione non può essere più fuorviante. Si tratta, infatti, di un autentico scrigno d'arte, una testimonianza vivente del genio artistico che ha contraddistinto questa città nel corso dei secoli.
Tra le sue opere più pregevoli, spicca il meraviglioso crocefisso di Giotto, realizzato dall'artista in gioventù. Dopo un recente restauro, la sua bellezza è ancora più sorprendente, lasciando senza parole chi ha la fortuna di ammirarlo. Ma qui, nella quiete di questa chiesa, si celano anche due affreschi di straordinaria bellezza, opera del Ghirlandaio e del Botticelli.
Non possiamo non menzionare la "Madonna della Misericordia" del Ghirlandaio, sotto il cui mantello viene raffigurata l'intera famiglia Vespucci, compreso il giovane Amerigo. Questa chiesa è intrisa di storia, e in particolare è legata all'affascinante figura di Simonetta Cattaneo Vespucci, considerata la donna più bella del Rinascimento italiano.
Simonetta, nobildonna genovese, si unì in matrimonio in giovane età a Marco Vespucci, un parente lontano di Amerigo. Appena giunta a Firenze, la sua bellezza catturò l'intera città, compresi personaggi di spicco come Giuliano de Medici e Sandro Botticelli. Giuliano de Medici la prese come sua dama, scatenando il giudizio severo della chiesa dell'epoca, che la bollò come "peccatrice".
Botticelli, d'altra parte, trasse ispirazione dalla bellezza di Simonetta per alcune delle sue opere più celebri, tra cui "La Nascita di Venere" e "L'Allegoria della Primavera". Ma il suo influsso si estese anche ad altre opere meno conosciute. La tragica fine di Simonetta, morta a soli 23 anni, probabilmente a causa della tubercolosi, la vide essere sepolta proprio in questa chiesa, su richiesta della famiglia Medici, una richiesta che non poteva essere rifiutata.
La storia di Simonetta Cattaneo Vespucci e il suo legame con questa chiesa sono toccanti e affascinanti. Anche Sandro Botticelli, il grande artista, desiderò essere sepolto qui, si dice ai piedi della sua musa, per restare vicino a lei per l'eternità. Un legame che va oltre il tempo e che rende Ognissanti non solo un luogo di culto, ma anche un santuario dell'arte e della storia fiorentina.