Forestiero e fiorentino.
Quando fu sposo il granduca Leopoldo II, in Firenze furono fatte molte e bellissime feste: fuochi artificiali, corso di fiori, tornei e regate.
Ed appunto, pochi giorni avanti delle feste, i canottieri si esercitavano per le regate che dovevano aver luogo nel fiume Arno.
Le spallette dei Lungarni, i ponti, erano affollati di persone di tutti i ceti, che godevano anticipatamente il divertente spettacolo.
Un signore, che all'accento e al viso sembrava straniero, disse, ammirando lo slancio e l'agilità di quei bravi giovani:
Ma questi giovanotti sono bravissimi; non devono esser fiorentini; questi sono inglesi.
Un popolano, che era accanto a lui, lo senti e gli disse:
Lei sbaglia.
E io dico che sono inglesi, ” ribattè¨ l'altro.
No.
Si
Il popolano perdette la pazienza.
Ecco, lei dice che non sono fiorentini? La stia a sentire.
Si sporse dalla spalletta, e senza tanti preamboli gridò ai giovanotti, con quanto fiato aveva in gola:
schifi!...
Ed essi di rimando, in pieno fiorentino, risposero: To'pae!
Il popolano allora si voltò verso lo straniero, e gli disse ridendo:
Ha ella sentito, se son fiorentini od inglesi?... è persuaso?
Anche troppo! ” rispose l'inglese, e se ne andò con tanto di naso.
Tratto da Francesco Dani, Il libro per ridere; burle, curiosita del mondo, motti, racconti allegri, passatempi di famiglia, dettati e frizzi popolari, Firenze, A. Salani, 1909
Una famiglia immersa nei segreti di Leonardo da Vinci, tra enigmi e scoperte, nel cuore di Firenze. Un viaggio nell'arte e nella mente di un genio.
È uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, assieme a Filippo Brunelleschi e Masaccio.
Carlo Lorenzini, noto come Collodi, fu più di Pinocchio. Giornalista, traduttore, autore di "I misteri di Firenze," sfida l'idea di mistero.
Quasi tutte le porte della città furono risparmiate dalla rivoluzione urbanistica di fine Ottocento, escluso questa.