Le tre colonne di cui parliamo mostrano in modo chiaro le intenzioni di Cosimo I. Voleva segnare la città nei luoghi principali del potere e della storia della famiglia, oltre che nelle strade principali dei cortei principeschi.
La colonna di piazza di Santa Trinita è un monumento che simboleggia le virtù e la gloria di Cosimo I de' Medici e della sua famiglia. Fu eretta nel 1565 in un punto strategico della città, dove si incontrano via de' Tornabuoni, via delle Terme e borgo Santi Apostoli. La colonna è formata da un monolito di granito orientale, alto più di 11 metri e pesante circa 50 tonnellate, che proveniva dalle antiche terme di Caracalla a Roma. Il papa Pio IV lo donò a Cosimo, che lo fece trasportare a Firenze con una complessa operazione diretta da Giorgio Vasari e Bartolomeo Ammannati. Sulla cima della colonna, si trova una statua di porfido rosso antico che rappresenta la Giustizia, opera di Francesco del Tadda e di suo figlio Romolo, su modello di Ammannati. Il mantello che copre le spalle della figura fu aggiunto successivamente, forse per correggere una sproporzione tra il corpo e le spalle della scultura.
La colonna di piazza San Felice era un pezzo unico di pietra cavato a Seravezza (Lu) nel 1569 sotto il controllo di Bartolomeo Ammannati e portato in città nel 1571, fu messa nel 1572, per ricordare la battaglia di Scannagallo (o battaglia di Marciano, fatta il 2 agosto 1554). Quando stavano mettendo il pezzo di pietra, questo si ruppe in due, e lo stesso Ammannati dovette mettere dei chiodi per unire la rottura. La statua con l’immagine della Pace che doveva finire il monumento non fu mai messa, e la colonna rimase a segnare lo spazio solo come un pilastro, senza una base adeguata e un capitello. Fu tolta da Leopoldo II di Lorena nel 1838 sia per fare più spazio sia perché comunque considerata ‘imperfetta’. Nel 1992 il Comune di Firenze la fece aggiustare e rimettere nel luogo deciso da Cosimo I. Non è proprio nel punto preciso, una targa situata li vicino lo dice.
Una terza colonna che doveva avere la figura della Religione, cavata e portata a Firenze sempre per le cure di Bartolomeo Ammannati, destinata a piazza San Marco si ruppe in modo irreparabile mentre la stavano posizionando e ora è conservata in pezzi nel cortile dell’Accademia.
Nel 1530, Michelangelo si nascose nelle Cappelle Medicee. Nel 1975, una botola segreta rivelò i suoi tesori artistici nascosti da secoli.
Muraglie fortissime che s'incontrano specialmente ai piani terreni e nelle cantine, possono essere tracce delle costruzioni romane...
Un luogo che custodisce preziosi manoscritti e riflette l'eredità culturale del Rinascimento, in un'opera architettonica firmata da Michelangelo.
Quest'area di Firenze è legata alla leggenda di San Miniato e alle trasformazioni urbane di Firenze Capitale.