Pietra serena a Firenze
Dalla Hokmah al Premio Rafael Marzano Martos, passando dalle pietre (possibilmente senza nitroglicerina).
Secondo l'Antico Testamento, la Sapienza esisteva prima della Creazione. Piu' precisamente, secondo la versione ebraica, la Hokmah, ovvero la Sapienza, era la Legge, la Torah, e come tale calcolava le misure, tracciava confini , saldava le giunture dei cieli, sigillava le acque - œcum Eo eram, cuncta componensò, ero con Lui e componevo tutte le cose, disse appunto la Sapienza.
ciò premesso, per capire una città occorre sempre conoscere i materiali, la stratigrafia e la posizione geografica della medesima. Certamente, Bologna e Siena offrono un panorama di mattoni rossi che non implementa quello degli edifici fiorentini, tegole a parte! Nicolò Rodolico (1873-1969) è stato un Maestro di questo tipo di conoscenza. Nel suo Trattato inerente le pietre delle città italiane, Firenze gode di una monografia a parte.
Constano soprattutto due tipi ben definiti, sia pur di consistenza variabile (come vedremo), di materiali lapidacei: la pietra serena e la pietra cd serena, a volte nella sua varietà bigia.
La pietra serena, oggi esauritasi in città, era concentrata nelle colline meridionali (in primis la collina di Boboli), tra l'Arno e l'Ema, ed oltr'Arno, passato Ponte Vecchio, affiora ancora tra le fondamenta degli edifici; la pietra serena, e le altre varietà di macigno, invece, sulle colline fiesolane, tra monte Rinaldi e monte Ceceri, e a Firenzuola.
La pietra serena, visibile ad esempio nel bugnato del palazzo Medici Riccardi, È un calcare giallo-bruno con inserti di toppe di sereno, grigio-azzurre.
La pietra serena, invece, è la tipica arenaria dell'Appenninno settentrionale, con stratificazioni a consistenza variabile. di colore piu' chiaro, è stata utilizzata per facilità di lavoro nelle gride appese ai muri cittadini.
Trattasi comunque di arenarie nate dalla deposizione di sabbia su fondali marini in epoche protostoriche, quindi variabili. Per completezza si ricorda che la pietra serena, formatasi nel Cretaceo, presenta affioramenti in Toscana e nelle colline di Bergamo, mentre le altre , risalenti all'Oligocene e al Miocene, rappresenta lo scheletrato dell'Appennino settentrionale dai monti della Spezia alla catena tosco-romagnola.
A questo panorama ferrigno altomedievale, ovvierà la bicromia bianco-verde del Romanico fiorentino, allargata al rosso con il campanile e durante l'epopea brunelleschiana. Il marmo verde proviene dalle serpentine del Monte Ferrato, nel pratese,il bianco dalle Apuane e il rosso da calcari secondari di Cintoia in Chianti, Monsummano in Val di Nievole e Montieri in Maremma.
Dice Vasari che la pietra serena è bellissima a vedere, ma dove vi sia umidità e vi piova su, ed abbia ghiacciati addosso, si logora e si sfalda; ma al coperto ella dura in infinito; la pietra serena di colore alquanto gialliccio, con alcune vene di bianco sottilissime che le danno grandissima grazia... regge all'acqua, al sole, al ghiaccio e ad ogni tormento.
Vien da chiedersi, a questo punto: senza tale materiale, come sarebbe stato possibile realizzare, ad es., quella vera e propria fortezza lapidea, attribuita a Michelozzo, del Palazzo Medici Riccardi (1444-59)? e quindi i successivi ad esso ispirati, Pitti (1458), Strozzi (1489- 1526). Rucellai (1446-51) , Pazzi (1462- 72), Antinori (1461-66), Gondi (1490-01) , Rosselli del Turco (1517), Cocchi Serristori (1470), Bartolini (1517), Corsi (sec metà XV sec), Dei-Guadagni (1503) e le chiese maggiori e minori, da Santa Maria Maggiore a San Remigio, dai pilastri ottagonali di Santa Croce ai pilastri a fascio di Santa Maria Novella? Per arrivare fino alle ultime costruzioni delle periferie oggi piu' antiche, dai palazzi lungo il Mugnone a quelli alcuni in stile falso antico, fotografati dagli ignari come avanzi gotici di Piazza Gavinana?
Certo, oggi il problema non si porrebbe, data l'esistenza del cemento armato. Materiale che Giovanni Michelucci ha utilizzato per la Chiesa dell'Autostrada, con pilastri arditi che rivaleggiano con il gotico volante inglese, è ben noto. Purtuttavia, il cemento spesso non è stato usato con spirito di misura ed armonia.
Non è la sede questa per aprire un dibattito esaustivo su quanto e come si sia costruito dal secondo dopoguerra ad oggi. Si può comunque ascoltare l'Architetto Pier Carlo Bontempi alla sua conferenza presso il Premio Rafael Marzano, dove ha reso il seguente intervento:
(Giuseppe Corsi. giuseppe.corsi.fi@gmail.com).
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