Il Patto Roerich

La Croce Rossa della Cultura
 

In un'epoca in cui il mondo stava affrontando conflitti devastanti e la distruzione del patrimonio culturale diventava sempre più frequente, un uomo di straordinaria visione, Nicholas Roerich, decise di lottare per preservare l'arte, la cultura e la conoscenza umana attraverso un patto internazionale. Il Patto Roerich e la Bandiera della Pace, da lui concepiti, rappresentano un capitolo straordinario nella storia della difesa del patrimonio culturale mondiale. Anticipando di oltre settant’anni lo statuto dell’UNESCO, Roerich propose un accordo innovativo che puntava a proteggere i tesori culturali e artistici, non solo in tempo di pace, ma anche durante i conflitti armati. Il XX secolo, a partire dalla Prima Guerra Mondiale, è stato segnato dalla distruzione di inestimabili opere d'arte, monumenti e biblioteche, vittime del caos della guerra. La devastazione non si limitava solo alla perdita fisica di questi beni, ma rappresentava un attacco all'identità culturale dei popoli. Roerich, artista, filosofo e pacifista russo, assistendo alla distruzione di questi beni durante la guerra, concepì l’idea di un trattato che proteggesse il patrimonio culturale, proprio come la Croce Rossa proteggeva i feriti e i malati.

Roerich era profondamente consapevole dell’importanza della cultura e dell’arte come pilastri dell’umanità. Per lui, proteggere i monumenti, le biblioteche e i musei significava preservare l'essenza spirituale e identitaria di una nazione. Durante la Prima Guerra Mondiale, molti tesori artistici furono devastati e Roerich iniziò a sviluppare un piano per proteggerli in futuro. Questa visione lo portò, già nel 1904, a proporre un trattato volto alla salvaguardia del patrimonio culturale mondiale.
La proposta di Roerich non ebbe una risposta immediata. Il suo progetto rimase nel cassetto per molti anni, incontrando difficoltà legate alla turbolenta situazione geopolitica del tempo. Tra il 1914 e il 1929, il mondo fu scosso da eventi drammatici: la Rivoluzione Russa, la Grande Depressione e l’ascesa del nazifascismo in Europa. In Russia, sotto lo zar Nicola II, Roerich cercò di proporre la sua idea, ma il contesto politico rese impossibile il suo successo. Tuttavia, Roerich non si arrese. Continuò a lavorare per perfezionare il trattato, schematizzandolo in un linguaggio che potesse essere accettato dalle nazioni come un vero e proprio documento giuridico internazionale. Nel 1929, il trattato prese finalmente forma e iniziò a essere divulgato in Europa e negli Stati Uniti.
Nonostante il suo impegno, la strada per l'approvazione del trattato fu tutt'altro che semplice. Il mondo era alla vigilia di un altro grande conflitto: la Seconda Guerra Mondiale. L'Europa stava per essere dominata da regimi nazionalisti totalitari, e in Russia i gulag stavano diventando una tragica realtà. Parlare di pace e di protezione della cultura in un contesto simile richiedeva una straordinaria lungimiranza.
Nel 1933, si tenne il III Convegno Internazionale sulla Bandiera della Pace, un evento cruciale che portò alla definitiva approvazione del Patto Roerich. Questo trattato imponeva alle nazioni di proteggere i beni culturali, i musei, le biblioteche, le università e le cattedrali, proprio come già si faceva per gli ospedali e i malati attraverso la Croce Rossa. Il Patto prevedeva che le istituzioni culturali esponessero la Bandiera della Pace, un simbolo costituito da tre sfere rosso-magenta inscritte in un cerchio dello stesso colore su sfondo bianco.
L'idea alla base del Patto era semplice ma rivoluzionaria: se il mondo aveva accettato l’importanza della Croce Rossa per la protezione della vita fisica, allora avrebbe dovuto accettare anche l'importanza di proteggere la vita spirituale e culturale dell'umanità. La Bandiera della Pace sarebbe stata il simbolo di questa protezione, rappresentando un impegno universale a preservare la cultura come fondamento della pace e della prosperità.
Il Patto Roerich venne firmato alla Casa Bianca il 15 aprile 1935 alla presenza del presidente americano Franklin D. Roosevelt, e fu sottoscritto da 21 nazioni dell’America Latina e degli Stati Uniti. Questo rappresentò un trionfo per Roerich, che finalmente vide concretizzarsi il suo sogno di un trattato internazionale per la salvaguardia del patrimonio culturale. 

Il Patto Roerich non fu soltanto un documento giuridico. Come disse il presidente Roosevelt, “Questo trattato possiede un significato spirituale molto più profondo del testo e del mezzo in se stesso”. Era un simbolo di speranza, un richiamo alla necessità di preservare la cultura anche nei momenti più bui della storia. Il trattato trovò sostenitori tra grandi personalità del mondo culturale, come Albert Einstein, Rabindranath Tagore, George Bernard Shaw e Thomas Mann, che capirono l'importanza di difendere l'eredità culturale dell'umanità.
Nonostante l’importanza storica del Patto, non mancarono critiche e scetticismi. Alcuni non riuscivano a comprendere come un simile trattato potesse essere rispettato in un mondo lacerato dalla guerra e dalle dittature. Ma Roerich era convinto che la cultura fosse l'unico strumento capace di unire l'umanità e promuovere la pace. Le sue idee anticiparono di decenni gli sforzi che l'UNESCO avrebbe messo in campo per la protezione del patrimonio culturale mondiale. 
Oggi, la Bandiera della Pace continua a rappresentare l’ideale di Roerich, simboleggiando la “Pace attraverso la Cultura”. Anche se il Patto non è universalmente conosciuto come altri accordi internazionali, il suo significato rimane estremamente attuale. In un mondo in cui i conflitti continuano a minacciare il patrimonio artistico e culturale, la visione di Roerich ci ricorda che la cultura è un bene prezioso che va protetto a tutti i costi, perché in essa risiede la memoria e l’anima dei popoli.
Il Patto fu un atto di coraggio e di fede in un momento in cui il mondo sembrava avviato verso la distruzione. La sua eredità risiede nella convinzione che la cultura e l’arte non siano solo espressioni di bellezza, ma strumenti essenziali per costruire e mantenere la pace. Roerich ci ha lasciato un messaggio potente: la pace non può essere raggiunta senza la protezione e la valorizzazione del patrimonio culturale dell'umanità.

Bibliografia
- Nicholas Roerich, Il Patto Roerich e la Bandiera della Pace, Edizioni Nuova Era, Roma, 1980.
- F. T. Marinetti, Difesa della Cultura in Tempo di Guerra, Casa Editrice Italiana, Milano, 1940.
- Maria Teresina Torricelli, L'arte come strumento di pace: Il Patto Roerich, Edizioni della Pace, Firenze, 1975.

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