La Via Guelfa è una lunga strada nel cuore di Firenze, che si estende tra piazza del Crocifisso e l'incrocio tra via degli Alfani e via Cavour. Originariamente, questa strada era suddivisa in più tratti, ognuno con nomi diversi, per un totale di sette sezioni. Iniziando da via Cavour, queste sezioni includevano via delle Lance, via del Canto alle Macine, via dell'Acqua, via Baccanella, via del Palagetto, via del Vangelista e via della Trinità Vecchia.
Il nome attuale della strada, almeno per il tratto finale, ha radici antiche e potrebbe essere collegato alla vittoria dei guelfi fiorentini nella battaglia di Campaldino (1) del 11 giugno 1289, che avvenne durante la festa di san Barnaba (2). Questo evento è anche associato alla vicina chiesa di San Barnaba. All'incrocio con via San Gallo, troviamo l'ex San Basilio degli Armeni (3), ora noto come chiesa avventista episcopale. In passato, in questa zona, sorgeva anche il grande monastero di Sant'Orsola (4), costruito nel 1309, ma poi trasformato in una fabbrica di tabacco dopo la sua soppressione. Per anni è stato nascosto da impalcature, ma di recente il suo futuro è ancora incerto anche se ci sono dei progetti.
Nel tratto finale della Via Guelfa, troverete l'Istituto di Sant'Agnese (5), che fa parte della Compagnia del Bigallo.
Questa strada è caratterizzata da numerose targhe commemorative e tabernacoli. Al numero 3 si trova il palazzo in cui l'architetto Giuseppe Poggi (6) ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita, e qui una lapide con una lunga iscrizione ne ricorda la memoria. In prossimità di piazza dell'Indipendenza, un tabernacolo porta la scritta "Ut a maiori cultu / Maius sit et praesidium," mentre quello all'angolo con via Panicale presenta una Madonna col Bambino, opera di Domenico Puligo (7). Un altro tabernacolo si trova all'incrocio con via Nazionale e ospita una Madonna col Bambino di Baccio Maria Bacci (8). Vicino alla chiesa di San Barnaba, nelle vicinanze dell'ex-convento agostiniano, è presente una targa degli Otto di Guardia e Balia (9) che vieta comportamenti incivili o giochi nelle vicinanze dell'istituzione religiosa.
Ecco le brevi note dei personaggi menzionati nel tuo articolo:
(1) Battaglia di Campaldino: Si è svolta l’11 giugno 1289 tra i guelfi di Firenze e i ghibellini di Arezzo. I guelfi fiorentini hanno vinto, stabilendo così l’egemonia dei guelfi in Italia e di Firenze sul resto della Toscana.
(2) Chiesa di San Barnaba: Si trova a Firenze in via Panicale all’angolo con via Guelfa. Fu eretta nel 1322 in memoria della vittoriosa battaglia di Campaldino contro gli aretini, combattuta l’11 giugno 1289, giorno di san Barnaba.
(3) Chiesa di San Basilio degli Armeni: Originariamente chiamata chiesa di San Basilio, è un edificio religioso di Firenze, situato all’angolo tra via San Gallo e via Guelfa. Ora è conosciuta come chiesa Avventista del Settimo Giorno.
(4) Monastero di Sant’Orsola: Fondato nel 1309 come piccolo monastero femminile satellite rispetto alla chiesa di San Lorenzo. Dopo la sua soppressione, è stato trasformato in una fabbrica di tabacco.
(5) Istituto di Sant’Agnese: Gestito dall’antica Compagnia del Bigallo, mantiene solo questo ricovero, destinato al sussidio di donne sole o con disagi sociali-economici, di età compresa tra i 55 e i 75 anni.
(6) Giuseppe Poggi: Un architetto italiano attivo principalmente in Toscana.
(7) Domenico Puligo: (1492-1527), il cui vero nome era Domenico di Bartolommeo Ubaldini, era un pittore italiano del Rinascimento attivo a Firenze. Fu allievo di Ridolfo Ghirlandaio e assistente di Andrea del Sarto, con il quale divenne anche amico stretto. Entrambi Ghirlandaio e Sarto esercitarono una forte influenza su Puligo, che è evidente nelle sue opere e nello stile di pittura.
(8) Baccio Maria Bacci: (1888-1974) era un pittore italiano nato a Firenze. Proveniente da una famiglia di artisti, Bacci inizialmente incontrò resistenza dai suoi genitori quando esprimeva il desiderio di intraprendere studi artistici. Nonostante ciò, fuggì di casa a 17 anni e si rifugiò a Monaco di Baviera e successivamente a Norimberga. Bacci studiò a Firenze, Monaco e Parigi. Inizialmente legato al futurismo, fece poi parte del gruppo del “Novecento toscano”, affiancando all’attività pittorica quella di critico e scrittore d’arte. Fu fortemente influenzato da Cézanne e, durante il suo soggiorno a Parigi, incrociò Futurismo e Cubismo. Tra il 1929 e il 1962, realizzò diciotto degli affreschi che illustrano la vita di San Francesco d’Assisi nel Corridoio delle Stimmate, al Santuario della Verna. Durante la Seconda guerra mondiale, fu nominato presidente della Commissione per la protezione delle opere d’arte del Comune di Firenze. Bacci continuò a dipingere e ad esporre le sue opere, vincendo premi e guadagnando riconoscimenti. La sua opera del 1913, intitolata “Il Tram di Fiesole”, si trova al Museo Novecento a Firenze. Morì nel 1974, due anni dopo il suo ritorno a Firenze.
(9) Otto di Guardia e Balia: Un’antica magistratura fiorentina che attendeva agli affari criminali e di polizia della Repubblica di Firenze.
Umberto Eco, parafrasando Samuel Johnson , scrisse una volta che “la letteratura locale e la memorialistica sono l'ultimo rifugio delle canagli
Una parete che prende vita, le illustri figure che raccontano la storia e l'arte.
Nomi e luoghi storici lungo questa strada fiorentina: Abertinelli, Via Buia, Via dell'Oriuolo, Porta del Giardino dei Pazzi, Coltellini, Renuccini.
Antiche Terme e Bagni Pubblici. Un'atmosfera incantata oramai scomparsa nel centro storico di Firenze.