Pieve di San Lazzaro

La Pieve di San Lazzaro a Lucardo: Un Gioiello Romanico in Valdelsa.

La Pieve, situata nel comune di Certaldo in provincia di Firenze, è uno dei migliori esempi dello stile romanico in Valdelsa. Questa chiesa, risalente al X secolo, vanta una storia ricca e affascinante, arricchita da notevoli affreschi del Quattrocento e numerosi interventi architettonici.

La Pieve è menzionata per la prima volta in documenti del X secolo come censuaria del vescovo di Firenze. Nel 987, un documento conservato nell'Abbazia di Passignano indica che la chiesa era allora dedicata a San Leonardo, una dedicazione che non fu mantenuta. Durante la resa della città di Semifonte nel 1202, la chiesa faceva parte del comune di Certaldo, suggerendo che fosse sotto il controllo dei Conti di Certaldo dal XII secolo, per poi passare al vescovo di Firenze.
Dal XIII secolo, la pieve e le sue chiese suffraganee sono meglio documentate, con informazioni sui rettori provenienti dalle famiglie più potenti della zona. All'inizio del XIV secolo, il territorio della pieve comprendeva sedici popoli. La situazione economica della chiesa era prospera, come evidenziato dai tributi pagati per sostenere l'esercito fiorentino nel 1260 e dalle decime pontificie del 1276 e del 1302.
Nel 1363, la pieve fu data in dote alla famiglia Gianfigliazzi, signori del Castello di Santa Maria Novella, e rimase sotto il loro patronato fino al 1954. Sotto il loro governo, furono effettuati numerosi lavori, tra cui il restauro della chiesa nel 1589 durante la visita del duca Alessandro de' Medici e la costruzione dell'oratorio della Compagnia nel 1593.
Nel 1722, un incendio distrusse la canonica e parte della navata destra, rendendo necessari importanti restauri. I lavori più significativi furono effettuati nel 1782, con la costruzione dei nuovi altari laterali, il rifacimento del presbiterio e l'apertura di tre finestre. Nel XIX secolo fu costruita la tettoia-portico sulla facciata.
Negli anni Cinquanta del XX secolo, la chiesa fu restaurata per ripristinare lo stile romanico, eliminando completamente gli intonaci e le aggiunte in stile barocco. In questa occasione furono riportati alla luce affreschi del XIV secolo. Durante successivi lavori fu ritrovata la cripta, che però non fu ripristinata.
La Pieve ha un impianto a tre navate ed è stata quasi interamente realizzata in pietra arenaria. Il tetto è a falde, sostenuto da capriate in legno nella navata centrale, mentre nelle navate laterali la copertura è a volte a crociera. L'intero complesso risale alla fine dell'XI secolo.

La facciata, più volte modificata negli ultimi tre secoli, mantiene la tripartizione romanica costituita da quattro lesene che ripropongono all'esterno la divisione spaziale dell'interno. Un portico-tettoia del XIX secolo protegge la porta di ingresso decorata con un arco a tutto sesto, dentelli e un architrave scolpito con mensola.
I muri perimetrali della chiesa sono privi di aperture, ad eccezione delle monofore del claristorio che forniscono luce. Sul lato destro si trova una torre riutilizzata come campanile, con un portale di accesso e una porticina architravata che collegava la chiesa con il chiostro, di cui rimangono l'impianto e alcuni sostegni delle arcate.
La tribuna è costituita da tre absidi, una per ogni navata, scandite da lesene collegate ad archetti pensili che formano una finta galleria di nicchie, simile a quelle delle pievi di San Pancrazio, Sant'Appiano, Artimino e Fagna, tutte realizzate secondo la matrice lombarda.
La pieve conserva pregevoli affreschi del XIV secolo attribuiti a Cenni di Francesco di ser Cenni, tra cui una Madonna del latte sulla parete sinistra, databile tra il 1385 e il 1390. Questo affresco, di squisita fattura, presenta varianti che saranno ripetute anche nella chiesa di San Martino a Maiano, ora nel Museo di Arte Sacra di Certaldo.
La Pieve rappresenta un autentico gioiello dell'architettura romanica in Valdelsa. Con la sua ricca storia, gli affreschi quattrocenteschi e le numerose trasformazioni architettoniche, questa chiesa offre uno sguardo affascinante sulla storia religiosa e culturale della regione. Visitarla significa immergersi in secoli di storia e arte, scoprendo un pezzo significativo del patrimonio toscano.


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