Due versioni della Medusa

La Medusa di Caravaggio 
Un Capolavoro del Barocco Italiano


La famosa opera della Medusa dipinta da Caravaggio rappresenta uno dei capolavori più iconici del periodo barocco italiano. Questo dipinto affascinante ha suscitato l'interesse degli appassionati d'arte e degli studiosi per secoli. Esistono due versioni della Medusa, ognuna con la sua storia unica e significativa.
 

Versione Murtola:
La prima versione, conosciuta come la "Medusa di Murtola", fu realizzata tra il 1596 e il 1598. Quest'opera è dipinta su una tela montata su uno scudo convesso di legno di fico. Attualmente, questo scudo è parte di una collezione privata italiana. Il titolo deriva dal madrigale composto da Gaspare Murtola (1) in onore dell'opera nel 1606. Recenti indagini diagnostiche hanno rivelato alcuni pentimenti, suggerendo che questa potrebbe essere la versione originale.

Versione alla Galleria degli Uffizi:
La seconda versione della Medusa fu commissionata dal cardinal Francesco Maria Bourbon del Monte. Successivamente, l'opera fu donata al granduca di Toscana Ferdinando I de' Medici nel luglio 1598. Questa data è registrata nel Guardaroba Mediceo presso la Galleria degli Uffizi di Firenze. La tela è montata su uno scudo convesso in legno di pioppo ed è di dimensioni leggermente più grandi rispetto alla versione Murtola. Questo dono politico promosse la pittura di Caravaggio presso la corte granducale, e la versione fu esposta nella Sala dell'Armeria nella Galleria di Palazzo Vecchio.

Caravaggio, nel suo capolavoro della Medusa, ha scelto di non rappresentare la scena tradizionale di Perseo che decapita Medusa, optando invece per la testa mozzata e sanguinante. La bocca spalancata e gli occhi fissi conferiscono un'aura di terrore e angoscia all'opera.
Gli storici dell'arte sostengono che Caravaggio si sia ispirato a motivi culturali e simbolici nella scelta di dipingere la Medusa. Questa figura mitologica era particolarmente amata dalla famiglia de' Medici e, nell'ambiente degli umanisti, la testa di Medusa era associata all'allegoria della Prudenza e della Sapienza. Tale simbolismo era ampiamente diffuso nei trattati d'arte dell'epoca. In un dialogo del 1565, Ludovico Dolce (2) descriveva la Medusa come il simbolo della Prudenza ottenuta attraverso la Sapienza. Pertanto, donare un'opera che rappresentasse la Medusa era considerato un gesto di buon auspicio.
La versione Murtola, con i suoi pentimenti, potrebbe rappresentare il primo tentativo dell'artista di dipingere il soggetto. D'altra parte, la versione Uffizi mostra la maestria di Caravaggio e il suo impatto sulla corte granducale. La firma del pittore impressa nel sangue della Medusa aggiunge un tocco di autenticità e mistero all'opera.
Questi due capolavori continuano a incantare gli spettatori e a essere studiati come simboli del genio artistico del Barocco italiano.

È interessante notare che Caravaggio utilizzò un'espressione simile nel suo dipinto "Giuditta e Oloferne" del 1599, in cui un personaggio maschile viene decapitato.
Questo conferma l'interesse dell'artista per il tema della decapitazione e l'utilizzo simbolico dell'espressione di terrore e orrore?



(1) Gaspare Murtola â€‹o Gasparo Murtola (Mùrtola; Genova, 1570 circa – Corneto, 1624), è stato un poeta e scrittore italiano. 
(2) Ludovico Dolce, noto anche come Lodovico (Venezia, 1508 o 1510 – Venezia, 1568), è stato uno scrittore e grammatico italiano.


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