Il Monumento a Benvenuto Cellini
Commemorazione del genio fiorentino
Benvenuto Cellini, il celebre scultore e orafo fiorentino, è stato commemorato con un monumento realizzato su iniziativa di un comitato promotore, costituito dagli orafi fiorentini, dall'Accademia di Belle Arti e dalla "Società italiana per l'arte pubblica di Firenze", in occasione del quarto centenario della sua nascita. Benché i festeggiamenti fossero previsti per il 3 novembre 1900, furono posticipati al 1901, anno in cui il monumento fu collocato sul lato a valle dello slargo nel centro del Ponte Vecchio.
La cerimonia di inaugurazione del monumento si tenne il 26 maggio 1901, insieme allo scoprimento di una lapide commemorativa sulla casa dove Cellini era nato e alla donazione del monumento al Municipio di Firenze. Nonostante l'attività di Cellini non fosse strettamente legata alle botteghe degli orafi del Ponte Vecchio, i festeggiamenti furono utilizzati per promuovere la loro attività commerciale e per sottolineare le "tradizioni gloriose del genio fiorentino e del pacifico lavoro", come sottolineato da una delle due iscrizioni poste sulla cancellata del monumento.
Il monumento, realizzato da alcuni dei migliori artisti dell'epoca, presenta un busto di Cellini, opera di Raffaello Romanelli, e un basamento disegnato dallo stesso Romanelli e realizzato dallo scultore Egisto Orlandini. La cancellata è stata progettata da Mariano Coppedè e realizzata dal fabbro Giovanni Naldi, mentre la fusione della statua e delle decorazioni bronzee è stata eseguita dalla fonderia Lippi di Pistoia.
Il monumento, che unisce il tema del busto commemorativo con quello della fontana, presenta quattro mascheroni posti sugli angoli del basamento da cui zampilla l'acqua, convogliata in altrettante vasche a valva di conchiglia che determinano i punti di massima espansione del monumento. Il basamento presenta anche altri elementi decorativi tipici della cultura figurativa manierista, come festoni, mascheroni, zampe leonine e teste di caprone.
Il Municipio di Firenze ha curato e restaurato il monumento nel corso degli anni, con un primo restauro effettuato nel 1913, lavori idraulici nel 1928 e la pulitura e ripatinatura delle parti bronzee nel 1938, come testimoniato dalle carte dell'Archivio storico del Comune di Firenze. Nonostante il carattere tardo romantico dell'immagine di Cellini, l'opera è di grande pregio artistico e storico, rappresentando un'importante testimonianza delle tradizioni artistiche e culturali della città di Firenze.
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